Nel comune di Lusciano si è verificato stamattina un grave episodio di violenza perpetrato da una minoranza che si è scagliata contro l’amministrazione Mariniello, minacciando di bloccare le celebrazioni natalizie. Questo gesto dimostra invidia e cattiveria nei confronti del popolo di Lusciano da parte di coloro che, in passato, hanno causato danni al paese con speculazioni edilizie incontrollate.

Abbiamo inviato questo articolo, allegando gli atti ufficiali, alla Procura della Repubblica e alla Direzione Distrettuale Antimafia, chiedendo l’attenzione del Dott. Gratteri. Nel mirino ci sono i “quattro” dell’ex amministrazione di Nicola Esposito, che stamattina si sono permessi di minacciare e gridare in un luogo pubblico.

Iniziamo da Marco Valentino, attivo nel settore delle pratiche automobilistiche, ora sotto i riflettori per intestazioni fittizie a prestanomi e movimenti di denaro in contanti provenienti da appalti, mazzette e altri introiti comunali. Proseguiamo con Renato Mottola, idraulico di professione, che ha beneficiato del reddito di cittadinanza ma il cui patrimonio non corrisponde. È stato anche protestato in passato. Questo prima di assumere un ruolo nel comune. Infatti, da quando è entrato in consiglio comunale e ha svolto il ruolo di assessore, ha ricevuto mazzette per operazioni illegali, cambiando completamente la sua situazione finanziaria con un reddito attuale e movimenti familiari non in linea con il suo tenore di vita.

Un’altra figura chiave è Raffaele Esposito, che dietro una falsa apparenza di buonismo è il peggiore di tutti. Infatti, si è arricchito in diversi settori, soprattutto nel campo della cultura e con l’associazione Orizzonti Comuni, ma il suo patrimonio non corrisponde alle entrate dichiarate. Un’analisi preliminare mostra un flusso di cassa di Esposito di migliaia di euro risalente a anni fa.

Infine, ci sono i coniugi Spatafora, il peggio del peggio. Dalle indagini preliminari risulta che il loro patrimonio, stile di vita, abbigliamento, auto, affitti, terreni e case non corrispondono alle entrate dichiarate. Abbiamo ricevuto queste gravi accuse via email stamattina e, in conformità con la legge, le pubblichiamo poiché la email contiene anche gli atti comprovanti. Inoltre, il cassetto di un giornale deve essere sempre vuoto. Ora, sulla base dei documenti in nostro possesso, abbiamo agito come è nostro dovere e siamo in attesa delle verifiche sulle società e sulle quote e intestazioni di tutta la vecchia maggioranza. Allo stesso tempo, abbiamo richiesto alla Guardia di Finanza di verificare i conti correnti di tutti gli amministratori passati e presenti.

Per ora, ci fermiamo qui perché sono in corso verifiche sui conti e sulle quote societarie di tutti i membri delle amministrazioni degli ultimi dieci anni, compresi alcuni dirigenti, dipendenti e altre persone coinvolte. Il nostro compito, come media, è quello di far luce sulla verità, sempre nel rispetto della presunzione di innocenza. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e li pubblicheremo.

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