Diplomi falsi per ottenere supplenze scolastiche: aumentano i controlli nel nord Italia

Le scuole del nord Italia stanno richiedendo un numero sempre maggiore di controlli amministrativi per verificare la veridicità dei diplomi presentati dai candidati alle supplenze. L’aumento delle richieste di supplenza nelle graduatorie Ata per bidelli, assistenti scolastici amministrativi e tecnici ha portato ad un incremento dei controlli volti ad accertare i titoli. Dal gennaio 2022 ad oggi, sono state gestite oltre 300 richieste di controllo da parte delle scuole del nord Italia riguardo alle dichiarazioni dei collaboratori scolastici supplenti provenienti da Salerno che hanno preso servizio nel nord Italia.

La provincia di Salerno si trova all’ottavo posto in Italia per il numero di domande di supplenza formalizzate da aspiranti bidelli e assistenti scolastici nelle Terze fasce d’istituto, con oltre 42.000 istanze registrate dalle scuole. Tuttavia, sono più di 25.000 i salernitani che hanno presentato domanda per lavorare nel nord Italia, nelle province di Milano, Brescia, Bergamo, Torino, Bologna e Parma, cercando di ottenere una supplenza breve o lunga durante l’anno scolastico 2023/2024.

A causa della grande domanda di lavoro, le scuole del nord e i Provveditorati del Veneto, della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Friuli e del Piemonte hanno inviato centinaia di richieste di verifica dei titoli all’Ufficio scolastico regionale campano nell’ultimo anno. Sono stati presi di mira anche i diplomi triennali, con verifiche sulla veridicità dei titoli in corso su richiesta delle scuole e dei Provveditorati di Treviso, Verona, Venezia, Milano, Bergamo e Brescia. In molti casi, si tratta di lavoratori alle prime esperienze che hanno dichiarato di possedere solo il diploma triennale (qualifica) e il diploma quinquennale. Negli ultimi due anni, l’Ufficio scolastico regionale ha gestito una media di sei richieste di verifica titoli al giorno su diplomi di qualifica e quinquennali. L’Ufficio scolastico provinciale sta rispondendo alle richieste di verifica da parte delle scuole del nord Italia.

Ma non sono solo i diplomi dichiarati dai bidelli ad essere sotto accusa: vengono messi sotto torchio anche i titoli di abilitazione polivalenti per insegnare agli allievi disabili di diversi gradi di istruzione, con particolare attenzione ai titoli di sostegno polivalenti risalenti agli anni ’90. Si tratta di docenti con il diploma di scuola magistrale che, per ottenere un posto fisso, hanno dichiarato di possedere un titolo di sostegno ottenuto tramite esami negli anni 1996 e 1997. Nel novembre 2019, l’Ufficio scolastico regionale aveva denunciato già 3 docenti salernitani per aver presentato un titolo illegale e aveva denunciato due enti di formazione privati. Le indagini amministrative e penali stanno procedendo parallelamente e stanno portando alla luce casi gravi.

Il caso più clamoroso riguarda la scoperta di una docente che aveva dichiarato un titolo completamente falso. I fatti risalgono ad aprile 2021, ma emergono solo oggi dagli atti di un contenzioso con l’amministrazione. La maestra è stata esclusa dalle graduatorie per le supplenze e ha fatto ricorso al Tar Campania. I giudici del Tar hanno respinto l’impugnazione della maestra, che è stata successivamente licenziata.

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