I Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino un extracomunitario indiziato di essere il responsabile, insieme ad un complice ancora ignoto, del furto di cavi di rame commesso presso il depuratore “Asidep” di Nusco; da quanto emerge in fase di indagine.

Una notte di frenetiche ricerche quella trascorsa dai militari impegnati nell’individuare due persone presunte responsabili del furto di rame commesso in danno del depuratore situato nel comune di Nusco, dove sono stati sottratti svariati metri di rame provocando un grave danno all’impianto.

Tutto è iniziato quando i Carabinieri della stazione di Lioni, grazie anche al contributo di alcuni cittadini, hanno intercettato, abbandonata in una strada di campagna di quel comune, un’auto con a bordo strumenti di effrazione, un passamontagna e soprattutto molti metri di cavi di rame industriale. L’auto lasciata dai soggetti a causa di un malfunzionamento li ha costretti ad allontanarsi a piedi nella notte.

Le immediate ricerche, condotte lungo tutte le possibili vie di fuga dalle numerose pattuglie predisposte, hanno permesso, a distanza di qualche ora, di fermare ed accompagnare in caserma un uomo che sarebbe stato notato aggirarsi, a piedi, in modo sospetto in un altro comune.

Gli accertamenti successivi hanno portato a ritenere lo stesso indiziato del furto di rame e per lui è subito scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria di Avellino e la proposta di emissione del Foglio di Via Obbligatorio; quanto presunto in fase di indagine.

La refurtiva è stata riconsegnata all’Ente proprietario e sono ancora in corso le indagini per individuare il secondo presunto complice del presunto responsabile del furto. Sull’auto sequestrata verranno effettuati gli opportuni rilievi tecnici al fine di trovare ulteriori indizi o prove.

Tale comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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