Condanne richieste per piazza di spaccio gestita dal clan dei Muzzoni
Il pubblico ministero della Dda ha formulato sei richieste di condanna per la piazza di spaccio gestita da elementi vicini al clan dei Muzzoni di Sessa Aurunca. Durante la sua requisitoria, pronunciata davanti al gip Giordano del tribunale di Napoli, il pubblico ministero ha chiesto 20 anni per Ernesto Simeone, genero del ras Gaetano Di Lorenzo e considerato il capo del sodalizio. Sono state richieste inoltre 12 anni per Carlo D’Angelo, 15 anni per Luca D’Angelo, 8 mesi per Oreste Lagnese di Mondragone, 4 anni per Giada Di Toro di Cellole e 8 anni per Alessia Agata Catanzaro di Catania. Le arringhe dei difensori si terranno a fine gennaio e tra gli avvocati della difesa figurano Mirella Baldascino, Angelo Librace, Gianluca Di Matteo e Luigi Mordacchini.
Gli imputati sono stati coinvolti in un’inchiesta dei carabinieri che ha svelato il business della droga venduta nella piazza di spaccio gestita da elementi vicini al clan dei Muzzoni, attiva tra Sessa Aurunca e Mondragone. Al vertice del sodalizio si presume ci sia Simeone, che grazie anche al potere intimidatorio esercitato sul territorio in quanto genero del ras dei Muzzoni, avrebbe creato e gestito in modo monopolistico una piazza di spaccio particolarmente redditizia nei vicoli di Sessa Aurunca.
Dalle indagini è emerso inoltre che i vertici dell’associazione, con violenze e minacce, avrebbero impedito ad altri gruppi criminali di entrare nella piazza di spaccio e costretto alcuni consumatori ad acquistare la droga esclusivamente dai membri del sodalizio.