I pusher, i venditori di droga, stanno diventando sempre più astuti nel nascondere la loro merce. I loro trucchi per occultare gli stupefacenti diventano sempre più creativi, in proporzione alla cautela che mettono nel loro business.
I carabinieri della compagnia di Caivano, che non hanno mai abbandonato il Parco Verde, lo perlustrano attentamente ogni giorno. Questa volta, hanno scoperto un ingegnoso trucco per nascondere la droga nell’edificio c6/3.
I carabinieri hanno notato un riflesso strano tra i gradini della prima rampa di scale del palazzo. Sembrava un frammento di vetro piccolo e casuale, nascosto tra le piastrelle scrostate e la malta che le teneva unite.
Basta abbassarsi e mettere a fuoco quel riflesso per capire che si tratta di una mini-camera. Questa mini-camera è quasi invisibile senza una fonte di luce posizionata in un certo modo. Probabilmente, in un’altra ora del giorno, nessuno l’avrebbe mai scoperta.
Questo occhio elettronico è puntato verso il portone d’ingresso, forse per controllare l’arrivo di eventuali “invasori” delle forze dell’ordine. O forse per proteggere qualcos’altro?
I carabinieri hanno guardato intorno, tra gli intonaci cadenti dell’androne. Hanno scrutato ovunque, finché non hanno notato un’anomalia che ha attirato la loro curiosità.
Alcune cassette postali erano aperte, ma solo una, quando picchiettata con le nocche, produceva un suono cavo. Come quello che si ottiene colpendo una parete vuota.
C’era qualcosa dietro.
Così hanno forzato la cassetta e hanno scoperto che qualcuno aveva creato un doppio fondo. Un secondo spazio segreto in cui erano nascosti 242 grammi di hashish, 14 grammi di crack e 10 grammi di cocaina. C’era anche una bilancia di precisione e materiale vario per confezionare la droga.
Tutto il materiale è stato sequestrato e, al momento, non si conosce l’identità dei responsabili.
(Articolo tratto da fonte riservata)