Assoluzione per Giuseppe Iannone, imprenditore di San Cipriano D’Aversa, accusato di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione ai danni di imprenditori dell’Agro Aversano e di Sessa Aurunca. Il giudice Antonio Baldassarre del tribunale di Napoli ha deciso di assolvere l’imprenditore, definendo che non ha commesso il fatto. Durante il processo, il Sostituto Procuratore Graziella Arlomede della Dda di Napoli aveva richiesto una condanna di 10 anni di reclusione per Iannone, che era considerato il ‘monopolista’ degli appalti Enel per conto del clan dei Casalesi.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta e coordinate dalla Dda di Napoli, avevano evidenziato il coinvolgimento di Iannone nel business degli appalti pubblici nell’agro aversano, grazie alla forza di intimidazione del clan dei Casalesi. L’imprenditore aveva ottenuto la gestione quasi monopolistica degli appalti per conto dell’Enel, attraverso le società Alba 90 Srl, Siep Costruzioni ed Elettrolima. Dopo che la società Alba 90 era stata colpita da un provvedimento antimafia nel 2017, Iannone aveva trasferito fittiziamente la gestione alla Siep Costruzioni e successivamente alla Elettrolima, continuando ad operare negli appalti in violazione della normativa antimafia.
Secondo l’accusa, Iannone e il figlio Mario avrebbero minacciato i titolari della Cebat, ditta appaltatrice per la manutenzione delle linee elettriche nella provincia di Caserta, imponendo loro maestranze e mezzi delle imprese a loro riconducibili, escludendoli dagli appalti grazie al favore del sodalizio criminale. I proventi dell’attività estorsiva ai danni della Cebat sarebbero stati impiegati nella gestione economica delle società di Iannone e del figlio.
Durante il processo, le posizioni del figlio Mario, del genero Mario Pellegrino e della nuora Giustina Amato sono state archiviate. Il legame di Iannone e della sua famiglia con il gruppo camorristico è stato evidenziato dai pentiti Nicola Schiavone e Giuseppe Misso. Questa ricostruzione degli affari di famiglia in odor di camorra ha portato all’arresto dei tre congiunti.
Con questa assoluzione, Giuseppe Iannone ha ottenuto la liberazione da tutte le accuse che pendevano su di lui, dimostrando la sua innocenza nel coinvolgimento con il clan dei Casalesi e nel commettere reati di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione.