Il giovane Francesco Plumitallo potrà essere processato nonostante la sua incapacità di intendere e volere al momento del fatto. Il 14 novembre scorso, Plumitallo ha strangolato e ucciso sua madre Patrizia Lombardi Vella nella loro abitazione a Capodrise. È stata la decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Alessandra Grammatica, dopo l’incidente probatorio tenutosi il 7 dicembre. Durante questo incontro, i periti nominati dal giudice e dagli avvocati di Plumitallo hanno concordato sulla sua incapacità mentale al momento del delitto e sulla sua capacità di essere processato. Plumitallo era in cura presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta e la mattina dell’omicidio non aveva preso le medicine prescritte. Nonostante ciò, il perito d’ufficio ha concluso che Plumitallo poteva comunque stare in giudizio. Il giudice ha quindi riconosciuto la pericolosità sociale di Plumitallo e ha rinviato gli atti alla Procura, che potrebbe richiedere il processo immediato anche in base alla confessione del giovane. Attualmente, Plumitallo è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ma i suoi avvocati hanno chiesto il suo trasferimento in una Rems (Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza) per poterlo seguire e curare in modo più efficace.