Ernesto Anastasio, un magistrato napoletano di 54 anni, si è dimesso dalla magistratura. Prima di essere trasferito al Tribunale di Sorveglianza di Perugia, era stato un giudice civile a Santa Maria Capua Vetere. Durante il procedimento disciplinare al quale sta partecipando davanti al Csm, è emerso che Anastasio aveva accumulato un record di oltre 800 fascicoli arretrati, di cui 200 riguardavano il suo incarico a Santa Maria Capua Vetere. Inoltre, era già stato sospeso dalle sue funzioni e dallo stipendio. Durante l’udienza disciplinare, Anastasio ha comunicato al Csm le sue “dimissioni irrevocabili”. Tuttavia, il Csm ha preso atto delle dimissioni, ma ha rilevato che “l’autorità competente non risulta essersi pronunciata”.

Durante l’unione dei quattro procedimenti avviati contro Anastasio, è stata acquisita una relazione del perito Stefano Ferracuti, medico e professore ordinario di psicopatologia forense presso La Sapienza di Roma. Ferracuti ha sottoposto Anastasio a una perizia per valutare se ci fossero patologie che impedivano al magistrato di svolgere le sue funzioni. Nella sua perizia, Ferracuti ha evidenziato che Anastasio “si trova a svolgere un ruolo professionale che non è soddisfacente per i suoi obiettivi esistenziali”. In altre parole, il magistrato si è trovato a fare un lavoro che non gli dava alcuna soddisfazione personale, dato che i suoi interessi e la sua immaginazione erano orientati verso altri campi, come la letteratura e la poesia. Ferracuti ha ribadito che Anastasio “non riesce a scrivere (le sentenze) perché non vuole fare quello che sta facendo”.

Il procedimento disciplinare riprenderà il 14 maggio.

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