La sentenza del gup del tribunale di Napoli, Nicoletta Camparano, ha stabilito pesanti condanne per i 30 imputati coinvolti nell’inchiesta sulla riorganizzazione del clan dei Casalesi, fazioni Schiavone e Bidognetti. Le condanne variano dai 4 ai 13 anni di carcere.

Tra i condannati ci sono Giovanni Della Corte, Gianluca Bidognetti, Nicola Garofalo, Nicola Kader Sergio, Giosuè Fioretto, Franco Bianco, Giuseppe Granata, Vincenzo Di Caterino, Agostino Fabozzo, Federico Barrino, Francesco Cerullo, Francesco Sagliano, Salvatore De Falco, Giacomo D’Aniello, Antonio Lanza, Giovanni Stabile, Antonio Stabile, Marco Alfiero, Onorato Falco, Clemente Tesone, Katia e Teresa Bidognetti, Carlo D’Angiolella, Felice Di Lorenzo, Francesco Barbato, Luigi Mandato e Vincenzo D’Angelo. Invece, Emiliana Carrino, Annalisa Carrano e Francesca Carrino sono state assolte.

Le accuse rivolte a loro includono la riorganizzazione del clan intorno a Gianluca Bidognetti, nonostante fosse in carcere per il tentato omicidio della zia e della cugina Francesca. Inoltre, sono stati accusati di estorsioni ai danni di numerosi operatori commerciali, controllo del settore delle onoranze funebri grazie ad accordi con aziende operanti sul territorio, e traffico di sostanze stupefacenti.

Secondo gli inquirenti, le direttive di Gianluca Bidognetti sarebbero state attuate fuori dal carcere dalle sorelle Katia e Teresa, che avrebbero percepito lo stipendio del clan, e dai loro mariti, in particolare Vincenzo D’Angelo, marito di Katia. Questi sono stati identificati come le nuove leve della cosca che opera in provincia di Caserta e sono stati condannati per i reati loro contestati.

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