Quattro persone sono state messe sotto processo a Roma con l’accusa di diffamazione in concorso. La vicenda coinvolge anche due cittadine americane che avrebbero chiesto a un avvocato italiano documenti falsi per influenzare le ultime elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Il processo, che si svolge davanti a un giudice monocratico, è stato aggiornato al prossimo 3 aprile. La denuncia è stata presentata da Leonardo Spa, persona offesa nel procedimento.

Secondo quanto emerso dall’accusa, l’avvocato Alfio D’Urso, su richiesta di Maria Strollo Zack, leader dell’organizzazione “Nations In Action”, e di Michelle Roosevelt, presidente di Usaerospace Ink, avrebbe diffamato la reputazione di Leonardo Spa. Questo è stato fatto diffondendo attraverso internet un “General Affidavit” firmato da D’Urso, nel quale falsamente affermava che un dipendente dell’azienda aveva dichiarato di aver partecipato a una campagna di hacking per alterare i risultati delle elezioni presidenziali americane del 2020, utilizzando la tecnologia satellitare fornita da Leonardo nella città di Pescara. Tuttavia, questo evento non si è mai verificato.

Il processo si svolgerà il prossimo mese, e si dovrà fare luce su questa vicenda che coinvolge cittadini italiani e americani. La diffamazione è un reato grave e i responsabili dovranno rispondere delle loro azioni di fronte alla legge. Sarà interessante vedere come si svilupperà la vicenda e quali saranno le conseguenze per coloro che sono coinvolti.

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