Tutti i 400 cani che furono sequestrati dal canile lager di Casaluce, in provincia di Caserta, sono stati adottati e ora hanno una famiglia. Nasce il “Modello Casaluce”. Circa 2 mesi fa, dopo la pressione del Partito Animalista Italiano, di Stop Animal Crimes e altre associazioni, con l’avvocato Cristiano Ceriello che spinse la Procura di Napoli Nord ad intervenire, i volontari guidati da Carmine Munno ottennero la custodia giudiziaria della struttura. Fu il più grande sequestro di un canile nella storia d’Italia. Quando entrarono, trovarono cani in una situazione drammatica, senza cibo e in alcuni casi senza acqua, gravemente maltrattati, oltre a cuccioli morti. Ne nacque un caso nazionale e una gara di impegno dei volontari che, dopo poco, furono autorizzati a curare i cuccioli, con un impegno gratuito. Dopo qualche settimana, fu adottato un provvedimento innovativo: seppure si trattasse di un sequestro preventivo, i cani furono considerati “beni mobili deperibili” e pertanto furono autorizzate le loro adozioni previo versamento di un contributo cauzionale. In tempi record sono arrivate migliaia di richieste di adozioni, anche dall’estero. Da ieri, tutti i cani sono partiti, adottati da tutta Italia, presso una famiglia che non hanno mai conosciuto. Si ringrazia il P.M. per aver percorso questa strada. Passa il principio che non sarà più necessario aspettare l’esito di un processo lungo per poter dare una nuova vita ad animali innocenti vittime di abusi e maltrattamento. Questo precedente apre la strada alle adozioni da strutture sequestrate, canili lager, allevamenti dell’orrore nell’interesse degli animali, dando loro una nuova vita. Insomma una vittoria per tutti. A Casaluce prima c’erano i guaiti dei cani in prigione, da oggi c’è solo il silenzio delle gabbie vuote di un canile che, una volta, era un lager.