Un nuovo sviluppo potrebbe portare a importanti progressi nelle indagini sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto nel 2010. Il pentito Raffaele Imperiale, ex boss del narcotraffico, sarà interrogato dai pm che stanno indagando su questo caso. Imperiale ha accennato a un pusher con cui aveva rapporti commerciali, definendolo “quello che aveva un carabiniere a libro paga”. Questa affermazione ha attirato l’attenzione degli investigatori, che ora vogliono approfondire la questione.

Imperiale è stato arrestato a Dubai tre anni fa dopo una lunga latitanza e potrebbe avere informazioni cruciali sull’omicidio del sindaco pescatore. Nel corso di un interrogatorio, ha rivelato il ruolo dei suoi ex uomini di fiducia e ha fatto riferimento a un soggetto coinvolto nell’inchiesta che si sta svolgendo a Salerno sul retroscena dell’omicidio. Questo soggetto è Pasquale Fucito, noto come “marziano”, attivo a Caivano.

Le dichiarazioni di Imperiale sono state rese in modo vago, evidenziando la necessità di mantenere segrete alcune informazioni ancora sotto indagine. Tuttavia, potrebbero rivelarsi decisive per l’indagine che coinvolge due militari dell’arma, il maresciallo Lazzaro Cioffi e l’ufficiale Fabio Cagnazzo, che sono stati indagati per l’omicidio di Vassallo. I due militari hanno sempre dichiarato la loro estraneità ai fatti e sono stati difesi dagli avvocati Ilaria Criscuolo e Saverio Campana.

Il pm Maurizio De Marco ha depositato una relazione in aula, in cui ricostruisce la carriera di Imperiale come broker della droga. Ha descritto i suoi rapporti con i “cambisti”, che si occupano di traffici di stupefacenti, armi, oro e gioielli. Imperiale ha anche rivelato i dettagli di un giro di affari gestito da Amsterdam fino al 2010 e da Dubai almeno fino al 2020. Questo giro di affari coinvolgeva anche i calabresi e prevedeva il controllo del porto di Gioia Tauro come punto di sbarco della droga.

Nel corso delle indagini è emerso un manoscritto che dimostra il potere economico raggiunto da Imperiale. In una foto inviata al commercialista romano Corrado Genovese, vengono riassunte le spese personali e di gestione di Imperiale nel primo trimestre del 2000, per un importo complessivo di oltre 6 milioni di euro. Questo documento indica chiaramente come Imperiale investisse ingenti somme di denaro per spese personali, regali e viaggi.

Tra i nomi menzionati durante l’interrogatorio, spicca quello del commercialista Carmine Genovese, considerato dalla polizia finanziaria la mente dietro il sistema finanziario di Imperiale. Genovese avrebbe offerto i codici per convertire bitcoin in euro, fornendo oltre 1,7 milioni di euro alle autorità italiane. Si ritiene che sia stato anche responsabile del sistema di scambio di denaro chiamato “awala”, ispirato ai metodi usati dagli arabi e dall’Isis, che permetteva di trasferire denaro con un semplice segnale concordato.

L’interrogatorio di Imperiale potrebbe fornire nuove informazioni sul caso dell’omicidio di Vassallo e potrebbe aiutare le autorità a fare luce su questo giallo che ha scosso l’Italia. I risultati delle indagini condotte dai pm di Napoli e Salerno sono attesi con grande interesse per scoprire la verità su questa tragica vicenda.

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