La demedicalizzazione del servizio 118 durante le festività natalizie ha suscitato molte polemiche. Il dottor Andrea Cormano, membro del Comitato No Demedicalizzazione del 118, ha espresso la sua indignazione riguardo a questa decisione presa dal direttore generale Volpe. Secondo Cormano, il servizio di emergenza 118 di Morcone è stato gestito da un solo medico, il quale ha dovuto coprire l’intero distretto Alto Sannio Fortore, che conta una popolazione di 40.000 abitanti distribuiti su un’area di 850kmq e 22 comuni. Secondo il coordinamento No Demedicalizzazione 118 Fortore Miscano, questa decisione rappresenta uno smantellamento evidente di un servizio pubblico.
Nel Distretto Nord-Est, inoltre, si sta assistendo alla demedicalizzazione del SAUT di Morcone senza alcuna comunicazione ai sindaci e alla popolazione. Questa decisione è stata presa a causa dell’assenza di un medico per malattia, ma secondo Cormano la ASL avrebbe potuto adottare le consuete procedure per utilizzare i medici disponibili a sostituirlo. Inoltre, si denuncia il fatto che la ASL si rifiuta di attivare il servizio della pronta disponibilità, che è fondamentale in caso di emergenza, per garantire la continuità assistenziale.
Negli ultimi sei mesi, con la demedicalizzazione, i tempi di intervento medico si sono allungati con conseguenze drammatiche per i pazienti, alcuni dei quali sono deceduti senza ricevere alcuna terapia. Inoltre, i pronto soccorso ospedalieri registrano un aumento di ricoveri impropri e gli interventi sono spesso effettuati con una sovrapposizione inefficace degli equipaggi.
Di fronte a questa situazione disastrosa, non si capiscono le dichiarazioni del direttore generale, che afferma di essere tranquillo e ritiene che la demedicalizzazione stia dando ottimi risultati. Questo è un insulto per i cittadini della provincia, che hanno vissuto l’angoscia e l’esperienza drammatica di perdere familiari in attesa di un medico per una diagnosi e una terapia.
Invece di fare proclami su risultati inesistenti, il direttore generale dovrebbe spiegare perché la sua ASL non utilizza i medici disponibili e non attiva la reperibilità per coprire i turni dei colleghi assenti per malattia, come già avviene per altri servizi come la continuità assistenziale. È necessario che la ASL pianifichi e gestisca correttamente i servizi sanitari essenziali per garantire una migliore assistenza ai cittadini.