Nuovi accertamenti sul caso Manzo: traccia di sangue trovata sulla T-Roc noleggiata da Romina Manzo per la sua festa di compleanno. Le indagini sulla scomparsa di Mimì Manzo continuano e si procede con esami tecnici biologici per isolare il DNA dalla traccia di sangue trovata sulla macchina noleggiata dalla figlia di Mimì. Dopo quasi tre anni dalla sparizione, gli investigatori continuano a indagare sulla scomparsa del 72enne di Prata Principato Ultra, di cui si sono perse le tracce l’8 gennaio 2021 durante la festa di compleanno di sua figlia.

Il 9 gennaio prossimo, presso i Ris di Roma, verranno effettuati ulteriori accertamenti su una traccia di sangue trovata sotto il meccanismo di chiusura del vano portabagagli e repertata nel luglio 2022 dai carabinieri del nucleo speciale presso il comando di via Brigata ad Avellino. Successivamente, il DNA acquisito dalla traccia ematica sarà confrontato con quello dei familiari di Mimì. Con questi nuovi accertamenti, per i quali i militari hanno notificato gli avvisi ai quattro indagati, si spera di poter risolvere il caso.

Fare il punto sull’inchiesta e fornire delle precisazioni è doveroso. È importante ricordare che sulla T-Roc noleggiata da Romina Manzo e in uso a Loredana Scannelli la sera della scomparsa di Mimì viaggiavano gli indagati Alfonso Russo e la sua ex fidanzata, Loredana Scannelli. Questa circostanza è emersa dalle indagini condotte dai carabinieri del comando di Avellino, anche con l’ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza sequestrate in zona.

Il 22 luglio 2022, la T-Roc è stata sottoposta alla tecnica del luminol nel garage del comando provinciale dei carabinieri di via Brigata, alla presenza di avvocati e consulenti di parte nominati dai quattro indagati. L’unica traccia ematica è stata trovata sul gancio del portabagagli del SUV noleggiato da Romina Manzo. Ora che è stato stabilito che il reperto estratto corrisponde a una traccia di sangue, bisogna capire con ulteriori accertamenti se quel sangue è riconducibile a Mimì Manzo.

Questi accertamenti potrebbero fare chiarezza anche su una circostanza particolare: un urlo della Scannelli che i residenti della zona hanno sentito quella sera, più o meno all’orario della scomparsa del 72enne. L’indagata Scannelli ha sempre sostenuto di aver urlato perché aveva investito un cane. Un’altra circostanza su cui gli investigatori si sono concentrati riguarda le condizioni in cui la T-Roc è stata consegnata al noleggiatore: l’auto aveva un paraurti danneggiato ed era sporca di terriccio. Loredana ha consegnato l’auto in tutta fretta, sostenendo di dover scappare perché aveva uno zio ricoverato in ospedale.

Inoltre, alcune persone hanno riferito agli investigatori di aver sentito urlare “Mimì, Mimì cosa avete combinato”. Queste parole sono state attribuite all’indagata Loredana Scannelli da diversi testimoni ascoltati in procura e presso il comando di via Brigata durante gli anni di indagini. L’indagata ha chiarito che voleva solo manifestare il suo disappunto, dopo poco tempo dalla scomparsa di Mimì, che inizialmente sembrava un allontanamento volontario.

Sono quattro gli indagati iscritti nel registro: Romina Manzo e Loredana Scannelli, accusate entrambe di sequestro di persona e favoreggiamento, l’ex fidanzato e la madre di Loredana Scannelli, accusati di favoreggiamento. Pasqualina Lepore è accusata anche di false dichiarazioni al pubblico ministero, mentre Alfonso Russo è accusato anche di favoreggiamento. Gli indagati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Federica Renna, Rolando Iorio e Palmira Nigro.

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