La Corte d’Appello di Napoli ha accolto l’appello presentato dai difensori di Luca Montescuro, conosciuto come Enzuccio e figlio di Carmine detto Menuzz. Gli avvocati Immacolata Romano e Giuseppe Milazzo hanno difeso Montescuro in un caso in cui gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Via Medina avevano eseguito un decreto di confisca di beni per un valore di 500.000,00 euro, emesso dal Tribunale di Napoli, lo scorso mese di marzo.
Già in primo grado, i due avvocati erano riusciti a far dissequestrare tre negozi, un deposito, diversi rapporti bancari e finanziari, nonché due veicoli (una Mini Cooper ed una Fiat 500X). Avevano inoltre ottenuto l’inammissibilità per l’applicazione della sorveglianza speciale nei confronti di Luca Montescuro, attualmente in detenzione domiciliare dopo essere stato in carcere dal 2008. Montescuro era accusato di essere stato ai vertici di un’organizzazione criminale che distribuiva droga proveniente dalla Spagna nel territorio campano, nonché di aver partecipato a vari assalti ai tir in autostrada.
Oggi, i giudici di secondo grado hanno accolto le argomentazioni delle difese, restituendo anche i due appartamenti di Montescuro, di sua proprietà e situati nel quartiere Sant’Erasmo. Inizialmente, questi erano stati confiscati su proposta della Questura e della Procura della Repubblica di Napoli. Il verdetto finale ha dunque dato ragione al figlio di Menuzz e ai suoi avvocati, restituendo loro tutti i beni confiscati.