Anno nuovo, problemi vecchi. Questa è la ferma presa di posizione del SappeNapoli. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, lancia un grido d’allarme sulle gravi e critiche condizioni operative in cui prestano servizio i Baschi Azzurri nel carcere di Poggioreale, a Napoli.

Negli ultimi giorni, diversi organi di informazione hanno riportato notizie e approfondimenti sul sovraffollamento penitenziario, un problema endemico che persiste da tempo a causa di una serie di provvedimenti legislativi introdotti dai passati governi sbagliati. Si pensi all’eliminazione della sanità penitenziaria, all’introduzione di vigilanza dinamica e celle aperte, e alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Tuttavia, quasi nessuno ha messo in evidenza l’importante e prezioso impegno istituzionale del personale della Polizia Penitenziaria, che svolge il proprio lavoro con professionalità, dedizione e umanità.

Si parla di Poggioreale come del carcere più affollato d’Europa, una situazione denunciata da anni dal Sappe. Tuttavia, si omette di sottolineare come lavorano i Baschi Azzurri in questa struttura, caratterizzata da una presenza media di 2.100 detenuti. Ogni giorno, entrano circa 70/100 arrestati, vengono effettuati 500 colloqui e accedono fino a 1.500 nuove persone. Inoltre, devono controllare manualmente 500 pacchi giornalieri contenenti viveri e abbigliamento. È un servizio difficile e gravoso. Ci sono agenti che hanno circa 150 giorni di ferie da utilizzare, ma non possono farlo perché non c’è abbastanza personale per sostituirli.

Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania, sottolinea la disastrosa situazione dei vari reparti detentivi. Attualmente ci sono 2.050 detenuti, di cui 900 definitivi. Ci sono reparti chiusi, mancanza di posti per i detenuti tossicodipendenti e sovraffollamento in altri reparti destinati a detenuti sex offender. È una situazione insostenibile, considerando che la pianta organica prevede solo 574 unità di Polizia Penitenziaria.

Capece conclude affermando che servono risposte ferme e immediate contro i delinquenti che continuano a mostrare atteggiamenti aggressivi e violenti anche in carcere. Guacci ribadisce che nessuno si preoccupa delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria che si sacrificano nelle sezioni detentive di Poggioreale e non vengono minimamente considerati dall’amministrazione.

Per questo motivo, il Sappe auspica che, nei primi giorni del 2024, la questione penitenziaria, e in particolare quella di Poggioreale, venga posta tra le priorità degli interventi istituzionali. È necessario trovare soluzioni immediate per migliorare le condizioni di lavoro del personale penitenziario e garantire la sicurezza all’interno del carcere.

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