Nicola Rullo, noto come il ras del clan Contini, è stato arrestato dai carabinieri di Napoli in Spagna dopo mesi di latitanza. Questo arresto rappresenta un duro colpo non solo per il clan del Vasto, ma per l’intera Alleanza di Secondigliano, di cui Rullo è considerato uno dei capi. Secondo gli investigatori, Rullo si è guadagnato questo ruolo grazie alla sua ferocia, tanto che attorno a lui sono nate diverse leggende metropolitane che hanno contribuito ad aumentare la sua fama criminale. Una di queste leggende racconta che avesse l’abitudine di tagliare le dita ai suoi nemici, indipendentemente dall’età.
Originario di Forcella, Rullo si sarebbe avvicinato ai malavitosi dell’organizzazione fondata da Edoardo Contini, che era un nemico giurato dei forcellani. Questa scelta gli ha valso il soprannome di ‘o nfamone, perché nel quartiere non è mai stato perdonato per quello che è stato considerato un tradimento. Secondo il collaboratore di giustizia Maurizio Ferraiuolo, Rullo sarebbe stato uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Giovanni Giuliano, figlio del padrino Luigi, diventato pentito anni fa. Ferraiuolo ha raccontato che Rullo avrebbe agito insieme a suo nipote Roberto e Umberto, con il supporto della famiglia De Tommaso. Secondo le sue parole, l’omicidio è avvenuto in via Salvatore Trinchesi, e Rullo avrebbe attraversato diverse abitazioni per raggiungere il luogo del delitto. Il gestore del biliardo, inoltre, avrebbe messo al sicuro i bambini presenti nel locale prima dell’agguato. Questa testimonianza potrebbe finalmente fare luce su questo omicidio.
Rullo avrebbe commesso altri omicidi di rilievo, secondo i racconti dei pentiti, ma gli investigatori non sono mai riusciti ad incriminarlo. Nonostante alcuni periodi in carcere, è riuscito a salire nelle gerarchie criminali e a mantenere il controllo su Borgo San Antonio Abate, il suo feudo. Secondo le indagini, Rullo avrebbe alimentato le ambizioni dei giovani ras della paranza dei bambini, istigandoli a scontri con i mazzarelliani. Era consapevole di essere nel mirino degli inquirenti e si è reso irreperibile prima che venissero eseguiti i provvedimenti pendenti nei suoi confronti.
Rullo è stato catturato dai carabinieri in una villa di Itri, in provincia di Latina, che condivideva con un suo luogotenente e un nipote. Era fuggito dopo che il suo ricorso contro una condanna a dieci anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso era stato respinto. Nonostante sembrasse un duro colpo per la sua carriera criminale, i suoi avvocati sono riusciti a ottenere un sconto di pena e successivamente è stato scarcerato per un inghippo procedurale. È stato nuovamente arrestato nel 2019 e ha rimaneggiato in carcere fino al luglio scorso, quando è stato rilasciato. Tuttavia, non è rimasto a Napoli per molto tempo e, senza attirare l’attenzione, ha ripreso il suo ruolo all’interno dell’organizzazione continiana. Dopo essere stato condannato a oltre 4 anni di reclusione per vecchi reati, Rullo ha deciso di sparire di nuovo. Tuttavia, non aveva considerato la tenacia degli investigatori dell’Arma, che si sono messi sulle sue tracce e hanno controllato i suoi familiari. Proprio grazie a loro, i carabinieri sono riusciti a trovare il suo ultimo nascondiglio, un lussuoso resort vicino Alicante, e a arrestarlo pochi giorni fa.