I due giovani, insieme ad altri complici, si erano organizzati per spacciare droga utilizzando il servizio di messaggistica di Whatsapp. Grazie alle indagini condotte dagli agenti del commissariato di Lauro, è stato possibile ricostruire l’intero sistema di comunicazione criptica utilizzato dai trafficanti per eludere le autorità.

Dopo aver raccolto tutte le prove necessarie, l’articolata informativa è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Avellino, che ha immediatamente avviato le procedure legali. Il giudice Marcello Rotondi, valutata la solidità delle prove presentate, ha emesso la sentenza di condanna per il giovane ventenne del Vallo Lauro, che dovrà scontare una pena di 2 anni di reclusione e pagare una multa di 1.500 euro.

Per il ventiquattrenne sempre del Vallo Lauro, invece, è stato disposto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Questa decisione è stata presa considerando il reato di detenzione di sostanza stupefacente continuato ai fini dello spaccio. In questo modo, il giovane avrà la possibilità di scontare la sua pena in maniera diversa, attraverso un percorso di reinserimento sociale e di recupero.

L’operazione condotta dalla polizia di Avellino ha permesso di smantellare una pericolosa organizzazione di spaccio di droga che utilizzava i moderni mezzi di comunicazione per svolgere le proprie attività illecite. Grazie all’attività investigativa e alla collaborazione tra le forze dell’ordine, è stato possibile mettere fine a questa attività criminale e assicurare alla giustizia i responsabili.

L’utilizzo di Whatsapp come strumento per lo spaccio di droga rappresenta una nuova sfida per le forze dell’ordine, che devono continuamente adattarsi alle nuove tecnologie e sviluppare nuovi metodi di indagine. Questo caso dimostra l’importanza di un lavoro di squadra e di una costante attività investigativa per contrastare il fenomeno dello spaccio di droga e garantire la sicurezza dei cittadini.

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