Anna Procida, infermiera dell’ospedale San Leonardo di Castellammare, è stata vittima di un atto di violenza sul lavoro. È stata strattonata, trascinata per i capelli, sbattuta a terra e infine colpita con un violento pugno in faccia. Purtroppo, questo è un film già visto troppe volte, un atto di violenza senza senso e ingiustificato, frutto di una rabbia incontrollata riversata su coloro che lavorano ogni giorno per curare gli altri.

L’aggressione è avvenuta ieri sera, intorno alle 20:30, nel pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare. I parenti di un paziente, assistito nella sala dei codici gialli/rossi per problemi respiratori, hanno reagito furiosamente a un semplice invito a spostarsi nella sala d’attesa per permettere al personale di assistere gli altri pazienti.

Le conseguenze di questa aggressione sono molteplici: una frattura dell’incisivo superiore destro, una frattura delle ossa nasali, una ferita lacero contusa al labbro superiore suturata con un punto riassorbibile, una vistosa tumefazione al lato destro del volto, una lombalgia post traumatica e uno stato di agitazione psicomotoria grave. La prognosi è di 25 giorni, salvo complicazioni.

Questo episodio tragico mette ancora una volta in luce il problema della violenza contro gli operatori sanitari. Queste persone, che dedicano la propria vita a prendersi cura degli altri, non meritano di essere maltrattate e aggredite nel corso del loro lavoro. È necessario che vengano prese misure concrete per garantire la sicurezza di chi lavora in ospedale, affinché possano svolgere il loro compito senza paura.

La violenza sul lavoro è inaccettabile in qualsiasi forma e in qualsiasi settore. È importante che venga data la giusta attenzione a questi casi, affinché gli autori di tali atti vengano puniti e affinché vengano messe in atto politiche di prevenzione e protezione per gli operatori sanitari.

Anna Procida ha subito un’esperienza traumatica che lascerà sicuramente dei segni profondi nella sua vita. È fondamentale che le istituzioni e la società nel suo insieme si mobilitino per garantire la sicurezza di coloro che dedicano la propria vita a prendersi cura degli altri. Solo così potremo garantire un ambiente di lavoro sereno e sicuro per tutti gli operatori sanitari.

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