Identificati i responsabili dell’aggressione all’infermiera Anna Procida, avvenuta recentemente al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Si tratta di un uomo e una donna, parenti di un paziente. La donna è ritenuta colei che ha iniziato a picchiare Procida e la sorella, sua collega, mentre l’uomo è stato riconosciuto grazie alle testimonianze di altri presenti. L’infermiera ha subito diverse lesioni, tra cui una frattura alle ossa nasali, un trauma facciale, la rottura di un incisivo e lo scheggiamento di altri tre denti. Gli indagati sono accusati di violenza nei confronti di chi esercita una professione sanitaria, reato introdotto di recente dalla nuova normativa voluta dal governo Meloni.

Anna Procida ha raccontato al Corriere che la sala del codice rosso era piena di parenti di persone che avevano bisogno di cure, sembrava un mercato. La sua sorella Maria Rosaria, infermiera al Pronto Soccorso del San Leonardo, aveva già avvertito più volte del pericolo di stare in tanti in uno spazio limitato, soprattutto per i pazienti, ma aveva ricevuto solo insulti come risposta. I parenti di un paziente, gli stessi che hanno aggredito anche sua sorella, erano i più violenti.

Poi è avvenuta l’aggressione brutale. Anna si trovava casualmente in quella sala e dopo qualche istante ha sentito la mano di un uomo sulla spalla che la spingeva via. Credeva che volesse raccomandare il suo parente, come accade di solito. Invece, quando ha visto che contemporaneamente sua sorella veniva aggredita da una donna dello stesso gruppo familiare dell’uomo e ha cercato di avvicinarsi per aiutarla, ha ricevuto un pugno fortissimo che le ha rotto l’incisivo superiore, scheggiato tre denti, le ha procurato una frattura alle ossa nasali e un trauma facciale. In totale, 25 giorni di prognosi. L’infermiera ha denunciato tutto alla polizia, che ha avviato le indagini per identificare al più presto i responsabili dell’episodio di violenza. Anna sottolinea che anche quello che ha subito è una forma di violenza di genere, non si è fermato davanti a una donna, ma l’ha picchiata proprio perché donna.

Nel frattempo, i calciatori della Juve Stabia hanno mostrato solidarietà consegnando personalmente rose rosse alle infermiere dell’ospedale. Giuseppe Leone, Davide Buglio, Leonardo Candellone e Federico Romeo, i migliori giocatori della squadra prima in classifica in serie C, hanno voluto dimostrare in questo modo la loro vicinanza nei confronti degli operatori sanitari, troppo spesso vittime di aggressioni.

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