Israele/Territori palestinesi occupati: Amnesty International Italia, AOI, Un ponte per, Articolo 21 e la community “Fermatevi”, insieme con Marisa Laurito a Napoli per chiedere un immediato “cessate il fuoco”.
Sabato 13 gennaio 2024, diverse organizzazioni, tra cui Amnesty International Italia, AOI, Un ponte per, la community “Fermatevi” e Articolo21, si uniranno a Marisa Laurito per chiedere un immediato cessate il fuoco tra Israele e i territori palestinesi occupati. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, si svolgerà in Piazza del Municipio a Napoli a partire dalle ore 11.
Durante il presidio, verrà allestita un’installazione di piccole lapidi bianche con i nomi dei minori uccisi, simboleggiando il cimitero dei bambini causato dai bombardamenti su Gaza. Saranno raccontate le storie delle persone che hanno perso la vita in questo atroce conflitto, evidenziando l’immensità di ogni singola perdita. Inoltre, la Fontana del Nettuno verrà colorata con i colori di Amnesty International.
L’escalation in corso tra Israele e Hamas e altri gruppi armati palestinesi sta causando una devastazione senza precedenti e distruggendo un numero inaccettabile di vite umane. Solo nella Striscia di Gaza occupata, tra il 7 ottobre 2023 e il 3 gennaio 2024, sono state uccise almeno 22.313 persone, il 70% delle quali erano donne e minori. Nella Cisgiordania occupata, nello stesso periodo, sono stati uccisi 315 palestinesi, di cui 80 minori. Inoltre, almeno 1200 persone, tra cui 33 bambini, sono state uccise in Israele il 7 ottobre.
Nella Cisgiordania occupata, i raid dell’esercito e i coloni israeliani causano violenze continue, trasferimenti forzati, arresti di massa e uccisioni extragiudiziali. La libertà di movimento è gravemente limitata dai posti di controllo militari, con gravi ripercussioni sull’economia locale.
Dall’inizio del conflitto, sono stati uccisi 77 giornalisti e almeno 144 membri dello staff delle Nazioni Unite. Il lavoro dei giornalisti è fondamentale per raccontare l’escalation di violenza in corso attraverso notizie verificate e testimonianze. Molti giornalisti palestinesi sono stati imprigionati dopo essere riusciti a sopravvivere ai bombardamenti, alla censura e alle repressioni dell’esercito e del governo israeliano. Inoltre, nessun giornalista straniero è stato autorizzato a entrare nella Striscia di Gaza attraverso Rafah, compromettendo la capacità dei media di coprire il conflitto.
Gli attacchi diretti ai civili e gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili sono vietati dal diritto internazionale umanitario e possono essere perseguiti come crimini di guerra.
Durante il presidio, verranno ribadite le richieste alle istituzioni e alla comunità internazionale di intervenire per:
– ottenere un immediato cessate il fuoco da tutte le parti coinvolte;
– porre fine all’assedio totale della Striscia di Gaza da parte di Israele;
– garantire gli aiuti essenziali nella Striscia di Gaza da tutti i valichi, non solo da Rafah;
– permettere l’evacuazione urgente di persone ferite o malate verso l’Egitto, la Cisgiordania o Israele;
– liberare gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi e i Palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele senza condizioni.
È urgente agire per proteggere tutte le persone e fermare questa catastrofe.