Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha deciso di visitare Palazzo Fienga, l’ex roccaforte del clan Gionta, oggi confiscata. Durante la visita, Gratteri ha annunciato che l’edificio sarà sottoposto a un profondo restyling, con la demolizione di due terzi del corpo di fabbrica. Inizialmente, il progetto prevedeva la realizzazione della cittadella della legalità, ma questo non sarà più realizzato. Alla visita hanno partecipato anche il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, il comandante provinciale dei carabinieri Enrico Scandone e i vertici del Gruppo di Torre Annunziata.

I commissari prefettizi di Torre Annunziata hanno annunciato che Palazzo Fienga sarà demolito, anche se solo in parte. Durante un vertice tra istituzioni, è emersa la presenza dei vincoli della Soprintendenza di Napoli per il nucleo originale dell’edificio, che risale al 1700. Questa parte dell’edificio è considerata ad alto rischio crollo ed è stata oggetto di un provvedimento di sgombero. Dopo la visita a Palazzo Fienga, Gratteri e Filippelli si sono spostati al palazzo di giustizia di Torre Annunziata, dove hanno incontrato il procuratore Nunzio Fragliasso. Durante l’incontro, è stato ribadito l’impegno di tutte le parti per il buon esito del piano per Palazzo Fienga.

La città di Torre Annunziata tornerà alle urne tra qualche mese, dopo lo scioglimento dell’amministrazione comunale per presunte infiltrazioni del clan Gionta nella politica locale. Trent’anni fa, la città aveva già vissuto una situazione simile, quando l’intera classe politica era stata spazzata via a causa dello scandalo Tangentopoli. Attualmente, ci sono processi per corruzione che coinvolgono l’ex capo dell’ufficio tecnico Nunzio Ariano e l’ex vicesindaco Luigi Ammendola. Inoltre, è in corso un’inchiesta sulla relazione tra i due e il nipote di un killer di camorra. In questo contesto, la questione di Palazzo Fienga è diventata ancora più rilevante.

Il progetto attualmente in fase di valutazione prevede la demolizione parziale dell’edificio e la creazione di un parco con piazza, giostrine e parcheggio. Questo spazio, che un tempo era utilizzato dal clan Gionta per organizzare omicidi e attività estorsive, potrebbe finalmente essere utilizzato dallo Stato per creare spazi pubblici a Torre Annunziata. L’opera dovrebbe costare 15 milioni di euro, rispetto ai 40 milioni previsti dal progetto iniziale che prevedeva alloggi per le forze dell’ordine e uffici. Questo intervento rappresenterebbe un importante segnale di presenza dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata.

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