Dettagli emergono sul “primo stupro virtuale di gruppo” che ha scosso la polizia britannica. La vittima, una ragazza minorenne, stava utilizzando un visore per la realtà virtuale quando il suo avatar è stato circondato e violentato da altri avatar maschili. Nonostante non abbia subito lesioni fisiche, potrebbe aver subito un trauma psicologico simile a quello di uno stupro fisico. Il ministro dell’Interno britannico ha sottolineato che gli ambienti virtuali possono risultare incredibilmente realistici e coinvolgenti. Questo non è il primo caso del genere, e le autorità temono che non sarà possibile perseguire gli autori secondo le normative attuali. Il rischio è che il nuovo pacchetto normativo sulla sicurezza online non sia sufficiente a regolamentare i comportamenti all’interno dei mondi virtuali. I visori e gli universi virtuali sono progettati per essere il più realistici possibile, e rappresentano una promessa di sicurezza per bambini e famiglie. Tuttavia, i crimini sessuali virtuali stanno aumentando, e le indagini sono ancora in corso per identificare la piattaforma su cui è avvenuto questo caso. È importante ricordare che il virtuale e il reale non sono mondi separati, e gli atti compiuti online possono avere conseguenze psicologiche devastanti.