Arresti domiciliari e una serie di misure interdittive sono state eseguite questa mattina a seguito di un’ampia indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza. L’indagine riguardava la gestione del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio, in Basilicata. Su disposizione del Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, è stato arrestato l’ispettore della Polizia di Stato, Rosario Oliveri, accusato di violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia e truffa ai danni dello Stato. Sono stati emessi anche provvedimenti di divieto temporaneo di 12 mesi per esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche e imprese operanti con la Pubblica Amministrazione nei confronti del rappresentante legale della società Engel Italia srl, Paola Cianciulli, e del direttore responsabile Alessandro Forlenza. Quest’ultimo è anche indagato per maltrattamenti nei confronti degli ospiti del centro per rimpatri.
Inoltre, è stata emessa una misura interdittiva di 12 mesi con divieto temporaneo di esercitare la professione di medico presso i centri di permanenza per il rimpatrio per il medico di base Donato Nozza, accusato di maltrattamenti, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata.
Durante l’indagine, sono state effettuate perquisizioni nei confronti di altri indagati coinvolti nella maxi-inchiesta sul centro di accoglienza dei migranti destinati al rimpatrio. Tra gli indagati, oggetto delle perquisizioni da parte della Squadra Mobile, figurano anche avvocati e agenti appartenenti alla Polizia di Stato. Questi soggetti sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Potenza a seguito di un altro filone d’inchiesta emerso durante le indagini, riguardante reati di falso, induzione indebita e concussione legati alle nomine dei difensori di fiducia trattenuti presso il CPR di Palazzo San Gervasio.