Oggi ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica e all’Arpa Campania riguardo alle emissioni prodotte dalle Fonderie Pisano. Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto segnalazioni che attestano la presenza di aria irrespirabile nelle vicinanze del complesso industriale situato nel quartiere di Fratte. Questo stabilimento è stato più volte individuato come responsabile di danni ambientali e biologici in una zona densamente popolata.

Lo studio condotto dallo studio Spes e validato dal Ministero della Salute ha evidenziato la presenza di metalli pesanti come mercurio, cadmio, cromo, antimonio e tallio nel suolo, nelle acque e nel sangue, in quantità molto superiori alla norma, nei comuni della Valle dell’Irno. Il Codacons ha denunciato ripetutamente che le emissioni provenienti dal sito industriale sono la causa dell’aria malsana e l’Associazione Salute e Vita ha affermato che la Pisano rappresenta un pericolo per la salute pubblica. Anche il presidente Vincenzo De Luca ha dichiarato che le Fonderie devono essere chiuse perché inquinano, ma ad oggi non è cambiato nulla.

Nel mio esposto ho chiesto che vengano avviati accertamenti tecnici sul rispetto delle modalità e dei limiti delle emissioni in atmosfera da parte delle Fonderie Pisano. Ho proposto l’installazione di centraline di campionamento dell’aria che consentano rilevamenti ripetuti e puntuali sulle sostanze emesse. Valutando la sussistenza di eventuali profili di illiceità penale, si potranno individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti.

Il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha affermato che l’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato l’esistenza di una correlazione scientifica tra l’ingiuria ambientale e la salute dei cittadini. Pertanto, ci sono tutti i criteri per rinegoziare l’Autorizzazione Integrata Ambientale regionale. È necessario partire dal monitoraggio costante e continuo dell’intera area, giorno e notte. È importante trovare un equilibrio tra la tutela della salute, dell’azienda e dei lavoratori. La presenza degli osservatori civici può essere di grande aiuto in questa fase. La tracciabilità e la rintracciabilità dell’azione produttiva, condivisa con i cittadini, è la soluzione.

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