Scandalo giudiziario al Comune di Palma Campania: il sindaco Aniello Donnarumma è stato posto ai domiciliari insieme ad altre sette persone nell’ambito di un’inchiesta su appalti e corruzione. Oltre al sindaco, esponente di Fratelli d’Italia, è stato messo ai domiciliari un secondo indagato, mentre altri tre indagati sono stati colpiti dal divieto di dimora e tre dalla misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. I reati contestati sono corruzione, turbata libertà degli appalti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato. Tra i destinatari dell’ordinanza ci sono due dipendenti comunali e cinque imprenditori.
Il provvedimento cautelare è il risultato di un’indagine condotta dal Nucleo investigativo con l’aiuto della stazione di Carbonara di Nola tra il 2021 e il 2022 sulla gestione del Comune. Secondo la nota stampa, la gestione sarebbe stata caratterizzata dall’asservimento sistematico dei poteri pubblici a interessi particolaristici e clientelari. Secondo l’accusa, ci sarebbe stata una gestione illecita di diverse procedure di gara, come la manutenzione stradale, la cura delle aree verdi, i lavori di ristrutturazione di alcuni edifici scolastici e le operazioni di carotaggio su terreni interessati dallo sversamento di rifiuti. Le procedure sarebbero state turbate per favorire gli imprenditori vincitori, spesso identificati come graditi alla componente politica locale che avrebbe esercitato un’influenza indebita sui dirigenti degli uffici competenti. Sono stati contestati numerosi episodi di corruzione legati all’assegnazione di appalti per lavori, servizi e forniture: il pagamento di denaro o altri favori sarebbe stato il vantaggio elettorale legato all’assunzione, da parte degli imprenditori beneficiari dell’appalto, di persone segnalate dagli ufficiali pubblici.
Questo scandalo getta l’ombra della corruzione sulla gestione del Comune di Palma Campania e solleva interrogativi sulla correttezza delle procedure di appalto e sulla moralità dei suoi rappresentanti politici. È necessario che l’inchiesta prosegua fino alle ultime conseguenze per garantire giustizia e ripristinare la fiducia nella pubblica amministrazione.