CASTELLAMMARE Fiorangela d'Amora Occhi scuri e capelli neri, un dente scheggiato, il naso rotto, il labbro gonfio. Anna Procida, infermiera 30 enne, ha ben evidenti sul volto i segni dell’aggressione subita mentre era in servizio all’interno del Pronto Soccorso del San Leonardo mercoledì sera. Per lei una prognosi di venticinque giorni e lo choc emotivo di essere stata picchiata mentre svolgeva le sue funzioni. Come sta? «Come vuole che stia, sono un mostro ho le labbra gonfie, sono tutta rossa in viso e sono arrabbiata» Cosa è successo la sera del 3 gennaio? «Solite situazioni di tutti i giorni, quattro persone erano in un’area di codice rosso vicino ad un paziente. Non potevano stare lì e affollare la sala così ho chiesto che uscissero fuori e hanno cominciato prima ad inveire e ad offendere poi a picchiarci» Con chi era? «Con mia sorella più piccola Mariarosaria, anche lei infermiera in pronto soccorso. Avevamo da poco iniziato il turno di notte, erano circa le 20,30, provavamo a mettere ordine il reparto chiedendo ai parenti presenti all’interno delle stanze di uscire in sala d’aspetto. Un gruppo che si trovava vicino ad un paziente ha cominciato ad inveire contro di noi» Cosa vi dicevano? «Che erano li dalla mattina, che dovevano stare vicino al loro parente e che non si sarebbero spostati. Noi abbiamo insistito e poi dalle parole e dalle offese sono passati alle mani. Mia sorella è stata aggredita all'interno della stanza da una donna che le ha tirato i capelli e l’ha strattonata a terra, io sono stata portata fuori da un uomo che mi ha messo la mano sulla spalla dicendomi “vieni con me” quando siamo arrivati all’uscio mi sono girata mi ha sferrato il pugno». E’ riuscita a scappare? «Non ne ho avuto il tempo, mi ha preso a calci mentre ero a terra con il naso rotto. Il medico di turno di mi ha soccorso e medicato mentre arrivavano le forze dell’ordine». Come si sente ora? «Sono troppo arrabbiata, quello che è accaduto a noi è la quotidianità in pronto soccorso e nessuno fa niente. Qualche sera prima ad un collega hanno rotto gli occhiali. La violenza da parte dei parenti è diventato un fatto ordinario in reparto. Stiamo denunciando da mesi che lavoriamo in condizioni disumane con gente inferocita che non riusiamo a gestire. Dobbiamo chiedere il permesso per passare e anche se trattiamo un’emergenza restano li vicino ai parenti, siamo costretti a scavalcare le persone che affollano il pronto soccorso» Ha già denunciato alle autorità quanto accaduto? «Per ora l’Asl ha provveduto d’ufficio, io sto finendo i referti e poi andrò in commissariato per formalizzare la denuncia» Tornerà in servizio al San Leonardo ? «Oggi non posso rispondere sono troppo amareggiata. Adesso direi di no, al pronto soccorso non ci tornerei. E poi mi sento offesa sopratutto in quanto donna, credo che il mio sia un caso anche di violenza contro le donne, quell’uomo non si è preoccupato che io fossi una ragazza, mi ha colpito con tutta la forza che aveva e ripeto, nessuno ci tutela. Mi fa tanta rabbia aver ricevuto una violenza così forte oggi che si parla tanto di proteggere le donne, credo che sia doppiamente colpevole la persona che mi ha preso a pugni e calci» Crede che le passerà questa rabbia? «Non credo, oggi sono veramente delusa. Non riesco a pensare ad altro e al modo in cui sono andate le cose, nessuno ci ascolta, siamo abbandonati a noi stessi» Perché ha scelto di diventare infermiera? «Era il sogno di una vita, ma non così. Non avrei mai immaginato di lavorare in queste condizioni. Appena laureata ho iniziato in una clinica privata, poi sono stata al Cardarelli e quando sono arrivata nell’ospedale della mia città ero felice. Da tre anni sono al San Leonardo e da un anno ho un contratto a tempo indeterminato».

Pugni all’infermiera in pronto soccorso: arrestato l’aggressore. Oggi, a Castellammare di Stabia, la polizia ha arrestato un uomo di Castellammare di Stabia, accusato di lesioni gravi e violenza contro personale sanitario e pubblico ufficiale.

L’arresto è stato possibile grazie a un’indagine condotta dalla Procura di Torre Annunziata e dal Commissariato di Castellammare di Stabia, in seguito all’aggressione subita da due infermiere dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, avvenuta la sera del 3 gennaio.

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’episodio e di accertare che l’indagato, insieme a una donna non identificata, ha aggredito una delle infermiere all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale, colpendola con un violento pugno al volto. L’aggressione ha causato gravi lesioni, tra cui la frattura di un dente, la rottura di altri quattro denti, la frattura delle ossa nasali e tumefazioni al viso. Inoltre, l’uomo avrebbe aggredito anche l’altra infermiera, sorella della prima vittima, causandole un trauma cranico.

Dalle indagini è emerso che l’aggressore pretendeva che le infermiere si occupassero esclusivamente del suo parente ricoverato, ignorando gli altri pazienti. Di fronte al rifiuto delle infermiere, che dovevano occuparsi anche degli altri degenti, l’uomo ha reagito con violenza.

L’arresto dell’aggressore è stato possibile grazie al riconoscimento da parte delle vittime e di una guardia giurata dell’ospedale. Ora l’uomo si trova in custodia cautelare in carcere.

Questo episodio mette in luce l’importanza di garantire la sicurezza e il rispetto per il personale sanitario, che svolge un ruolo fondamentale nella cura e nell’assistenza dei pazienti. È fondamentale che tutti i cittadini rispettino il lavoro e l’impegno degli operatori sanitari, evitando qualsiasi forma di violenza o aggressione. Solo con il rispetto reciproco e la collaborazione possiamo garantire un ambiente sicuro e sereno in ambito sanitario.

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