Un detenuto di 46 anni è morto per un probabile infarto nella Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Questo tragico evento ha portato i sindacati della polizia penitenziaria a lanciare l’allarme sull’emergenza salute nelle carceri. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti di polizia penitenziaria, purtroppo non è stato possibile evitare la morte del detenuto. La situazione sanitaria nelle carceri rimane allarmante, come hanno confermato anche gli esperti della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria. Secondo un rapporto del Comitato Nazionale per la Bioetica, i disturbi più comuni tra i detenuti sono la dipendenza da sostanze psicoattive, i disturbi nevrotici e le reazioni di adattamento, e i disturbi alcol correlati. Questi dati dimostrano che le carceri stanno diventando sempre più simili a “moderni lazzaretti” e sottolineano l’importanza di garantire la tutela e la sicurezza del personale di polizia penitenziaria. Questi uomini e donne svolgono una funzione essenziale per la comunità e sono fondamentali per la sicurezza dei detenuti e di tutti coloro che si trovano negli istituti penitenziari. È quindi necessario affrontare questa emergenza sanitaria nelle carceri con determinazione e chiarezza.

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