Antonio Martone Da circa 50 anni nel cuore del Rione Ferrovia, in via Trieste e Trento, a pochi metri dal centralissimo viale Principe di Napoli, c’è un’area in stato d’abbandono e di totale degrado. Un caso paradossale e mortificante. All’interno ci sono gli scheletri di cemento con la posa anche di mattoni di due palazzi in costruzione da parte di privati e che sono rimasti intatti da quando furono sospesi i lavori per problemi di natura legale e logistica. Successivamente l’intera area compresi i corpi di fabbrica fu rilevata dall’ex Istituto Autonomo Case Popolari, attuale Acer. Una scelta legata al fatto che i palazzi incompiuti sono ubicati nell’immediata adiacenza dell’enorme insediamento di case popolari realizzato a cavallo tra anni 70 ed 80 dallo stesso Iacp. Un’acquisizione che, incredibilmente, anziché di migliorare la situazione con il completamento delle costruzioni, l’ha addirittura peggiorata, fino ad arrivare alla situazione attuale che non è più sostenibile. Gli abitanti le chiamano le “case dei fantasmi”, per il loro aspetto tenebroso. “Considerato che non c’è stata la benchè minima manutenzione – dice Nazzareno Piscopo residente nella zona – sono cresciuti alberi selvatici ed erbaccia e soprattutto il cantiere abbandonato è diventato un ricettacolo di rifiuti, spesso maleodoranti. Una situazione assurda in un posto abitato da migliaia di persone e che costituisce un biglietto da visita pessimo per la nostra comunità”. A riproporre una pubblica denuncia in queste ultime ore c’è stata l’associazione Sannio Report che ha messo in risalto proprio lo stato di scadimento diventato pericoloso anche per la salute pubblica. In questa ottica si rimarca la necessità di un intervento pubblico con assoluta urgenza. “Non si può far finta di nulla – dice il presidente Felice Presta – visto che parliamo di un’area ubicata in pieno centro cittadino. Vanno fatti passi decisi e concreti per cercare quanto meno di mettere in sicurezza l’area e renderla igienicamente sufficiente”. Ad aumentare problemi e pericoli c’è stata la distruzione parziale da parte di ignoti, della obsoleta recinzione di lamiere che fino a pochi mesi fa, quantomeno limitava l’accesso a chiunque, fungendo da deterrente. “Ormai sono passati anni ed anni e la situazione è sempre più penosa e complicata, considerato che – dice il pensionato Elio Serino – quel cantiere è diventato una discarica urbana dove abbandonano di tutto ed inoltre è piena di ratti, alcuni di dimensioni enormi. E non è finita da alcuni mesi è il rifugio serale e notturno preferito di tossici e spesso anche di senzatetto che trovano riparo all’interno. Bisogna prendere provvedimenti perché i problemi stanno aumentando pure a livello sociale oltre che di sicurezza. Quel posto inizia a fare paura a noi residenti e specie quando cala il buio abbiamo remore a transitare a piedi”. Non sono mancate nel corso di questi decenni le richieste di provvedimenti ed interventi per una bonifica che si rende necessaria, ma soprattutto urgente, oltre alla nuova recinzione per vietare l’accesso al cantiere. Il paradosso è che un’area in pieno centro sia diventata “terra di nessuno” ed un ente pubblico come l’Acer, colpevolmente, non ha messo in atto alcun progetto. Presso la sede di Benevento dell’agenzia nessuno si è espresso, non sono autorizzati. Sulla vicenda, però, è sceso in campo in seguito alla nuova denuncia l’assessore all’ambiente Alessandro Rosa. “Ho dato disposizione alla polizia municipale di effettuare un sopralluogo e stilare un dettagliato verbale, dopodichè come Comune intimeremo all’Acer di intervenire urgentemente per la pulizia generale e la messa in sicurezza dell’intera area che non può essere abbandonata. In caso negativo agiremo in danno, ma è una ipotesi che non voglio prendere in considerazione. Anzi anticipo che provvederò per le vie brevi a contattare anche la direzione regionale per porre fine a questo scempio. Tra l’altro come amministrazione comunale auspichiamo l’attuazione di qualche progetto. Se non ci sono fondi per portare a termine la costruzione delle case considerata l’esigenze di immobili popolari che esiste, quantomeno auspichiamo di abbattere gli scheletri e creare un’area giochi o addirittura un parcheggio. Ma questo stato d’abbandono non è assolutamente tollerabile”. ant.mart.

Da circa cinquanta anni nel cuore del Rione Ferrovia, in via Trieste e Trento, a pochi metri dal centralissimo viale Principe di Napoli, si trova un’area in uno stato di abbandono e degrado totale. All’interno ci sono due palazzi in costruzione, rimasti incompiuti a causa di problemi legali e logistici. Successivamente, l’area è stata acquisita dall’ex Istituto autonomo case popolari, attuale Acer. Invece di migliorare la situazione completando le costruzioni, l’acquisizione ha peggiorato la situazione, portando all’attuale stato insostenibile. Gli abitanti le chiamano le “case dei fantasmi” a causa del loro aspetto tenebroso. L’area è diventata un ricettacolo di rifiuti e è completamente abbandonata, senza alcuna manutenzione. Questa situazione è assurda in un’area abitata da migliaia di persone e danneggia l’immagine della nostra comunità.
Negli ultimi giorni, l’associazione “Sannio Report” ha denunciato pubblicamente lo stato di degrado, che è diventato anche pericoloso per la salute pubblica. È necessario un intervento pubblico urgente per mettere in sicurezza l’area e renderla igienicamente adeguata. La recinzione di lamiere che limitava l’accesso è stata parzialmente distrutta da ignoti, aumentando i problemi e i pericoli. L’area è diventata una discarica urbana, piena di ratti e frequentata da tossicodipendenti e senzatetto. È necessario prendere provvedimenti per risolvere questi problemi che stanno aumentando sia a livello sociale che di sicurezza. I residenti hanno paura di transitare nell’area, soprattutto quando cala il buio.
Negli ultimi decenni sono state avanzate numerose richieste di intervento per bonificare l’area e ripristinare la recinzione per vietare l’accesso al cantiere. È paradossale che un’area in pieno centro sia diventata “terra di nessuno” e che l’Acer, un ente pubblico, non abbia intrapreso alcun progetto di recupero. L’assessore all’ambiente Alessandro Rosa ha disposto un sopralluogo della polizia municipale e ha intimato all’Acer di intervenire urgentemente per pulire e mettere in sicurezza l’intera area. Se non verranno prese misure adeguate, si agirà in danno dell’Acer. L’amministrazione comunale auspica anche l’attuazione di progetti per l’area, come la demolizione degli scheletri per creare un’area giochi o un parcheggio. Questo stato di abbandono non è tollerabile e l’assessore Rosa contatterà anche la direzione regionale per porre fine a questa situazione.

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