Tre arresti in tre giorni per usura ai danni di un commerciante del centro caudino. Dopo i primi due arresti, mercoledì sera è stato fermato un 50enne di San Felice a Cancello. Salgono quindi a tre le persone finite ai domiciliari. L’uomo è stato colto in flagranza di reato mentre riscuoteva 200 euro da un negoziante. La sua abitazione era stata perquisita qualche giorno fa, ma non era stato trovato nulla. Gli ultimi tre arresti rientrano nella stessa indagine, ma non sembra esserci alcun collegamento tra le persone coinvolte. La vittima è sempre il gestore di una lavanderia nel centro cittadino. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il commerciante avrebbe chiesto dei soldi in prestito durante l’emergenza pandemica, ma poi la somma da restituire sarebbe notevolmente aumentata nel corso dei mesi. Ha quindi deciso di denunciare tutto alle forze dell’ordine. Tuttavia, la versione del commerciante è stata smentita dagli altri due arrestati durante gli interrogatori. L’imprenditore incensurato ha spiegato di aver prestato una somma di denaro al negoziante nel 2019, ma che questa non è mai stata completamente restituita. Anche l’operaio di Rotondi ha sostenuto di aver prestato una somma di denaro al commerciante, considerando i loro rapporti di amicizia. Anche in questo caso, l’importo dovuto non sarebbe stato completamente restituito. Gli arresti domiciliari per i due indagati caudini sono stati convalidati e nei prossimi giorni verrà ascoltato anche il terzo arrestato. Si continua quindi ad indagare su questa vicenda che ha scosso la comunità caudina durante la settimana.