Danni per quasi 100mila euro provocati dalla protesta dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La scorsa settimana alcuni detenuti hanno protestato per solidarietà a un compagno al quale era stato negato di visitare il fratello in fin di vita. I sindacati della polizia penitenziaria hanno reso noto questo dato, che è ancora in corso di accertamento. Il detenuto, Luigi Nebbia, si è lamentato con i colleghi per il rigetto del permesso di visita e ciò ha stimolato alcuni reclusi che si trovavano nel reparto Volturno, temporaneamente trasferiti a causa del sovraffollamento. Attualmente nel penitenziario ci sono 950 detenuti. Durante una visita ispettiva nella casa circondariale, i segretari regionali dei sindacati hanno parlato del sovraffollamento e del sottodimensionamento del personale. Durante la visita si sono anche constatati i danni al piano terra del reparto Volturno causati dalle proteste del 4 gennaio. Sette dei 11 detenuti più facinorosi sono stati trasferiti in altre carceri fuori regione, mentre Nebbia rimane nel carcere. I danni hanno interessato diversi locali, tra cui la scuola per i detenuti, l’ufficio del capoposto, l’infermeria, la videosorveglianza, i vetri blindati agli ingressi, l’impianto elettrico e gli strumenti informatici. Il terzo piano non ha subito danni e i 64 detenuti che si trovano lì si sono barricati senza recare violenze ai poliziotti penitenziari in servizio. I sindacalisti hanno denunciato il sovraffollamento dell’istituto, che mette a rischio la sicurezza e il trattamento dei detenuti. Hanno anche sottolineato la mancanza di personale di polizia penitenziaria, che subisce la soppressione dei diritti soggettivi, come congedi e riposi, a causa di un carico di lavoro impossibile. Inoltre, non possono mangiare nella mensa per mancanza di cambi. I sindacati solleciteranno i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e i politici ad adottare misure adeguate per restituire dignità e serenità ai poliziotti. Nel frattempo, il sindacato Sappe ha annunciato la morte di un detenuto, Nicola Baldascino, recluso nel reparto Tamigi ad alta sicurezza. Il detenuto era molto attivo sui social e frequentava un centro dialisi tre volte a settimana. A causa della febbre, ieri mattina non è uscito per la dialisi ed è stato monitorato nell’infermeria del carcere per due ore. Lunedì il Garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, sarà presente a Santa Maria Capua Vetere per una visita organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli Nord, insieme ad altre personalità del settore. Secondo Ciambriello, il diritto alla salute prevale sugli altri diritti, compreso quello della sicurezza, poiché è il diritto alla vita.

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