Arresti domiciliari per Mario Tiglio, 68enne di Santa Maria Capua Vetere, storico affiliato al clan dei Casalesi fazione Schiavone. È quanto disposto dal tribunale di Sorveglianza di Torino dopo aver accolto l’istanza del legale del sodale del clan, l’avvocato Giuseppe De Lucia. Dopo circa 15 anni di reclusione trascorsi quasi interamente nell’istituto penitenziario di Cuneo, Mario Tiglio sconterà il resto della sua pena pari a 20 anni di reclusione fuori dalla Campania, in Veneto. A Tiglio sono state concesse due ore di permesso al giorno.

La pena gli era stata inflitta per il reato di associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa, estorsione e favoreggiamento. Tiglio favorì la latitanza del sanguinario killer del clan Carmine Morelli detto lo Zingaro coinvolto nel triplice omicidio di camorra di Papa- Minutolo e Buonanno freddati con tre colpi di pistola alla nuca l’8 maggio del 2009. All’affiliato del clan vennero contestate condotte estorsive. L’una ai danni di imprenditori di Curti, Vitulazio e Capua al fine di favorire il clan dei Casalesi; l’altra ai danni delle ditte del verde pubblico operanti a Santa Maria Capua Vetere. In entrambi i casi, sia nel gennaio 2023 che nel luglio dello stesso anno è stato assolto. In entrambi i processi i pentiti Massimo Vitolo e Antonio Monaco lo accusavano delle estorsioni per conto della consorteria criminale.

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