Un caso di dissidio familiare ha portato ad un processo legale che ha coinvolto una donna, i suoi genitori e il marito. Al centro dell’accusa vi è un atto orribile: la violenza sessuale su una bambina di soli 3 anni. La vicenda si è svolta davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con l’imputato, un uomo di 77 anni di Castel Volturno, che è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Tutto ha avuto inizio nel 2018, quando i suoceri e l’ex moglie hanno denunciato alle forze dell’ordine i presunti abusi commessi dall’uomo. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, la bambina avrebbe assunto comportamenti strani o fatto domande a sfondo sessuale dopo gli incontri con il padre. Questo è stato sufficiente per formulare un’accusa molto grave: violenza sessuale su minori.

Tuttavia, il processo ha rivelato una verità completamente diversa. Dalle testimonianze e dalle prove emerse durante il processo, è emerso un quadro completamente diverso, con un padre che è tutto tranne che un mostro. Le suore della scuola frequentata dalla bambina hanno descritto l’uomo come un genitore attento, scrupoloso e preoccupato per l’educazione e l’alimentazione corretta della figlia. Un padre affettuoso e molto amato dalla piccola.

Le accuse dei nonni materni, invece, non sono state supportate da nessuna prova. Inoltre, si sono mostrati disinteressati al processo. Alla luce di queste circostanze, la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Gennaro Caracciolo dello Studio Forensis, ha chiesto l’assoluzione di T.C., poiché non vi erano prove a sostegno delle accuse e queste potrebbero essere il frutto di precedenti dissidi tra le parti.

I giudici del Collegio A della prima sezione penale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Giovanni Caparco, hanno accolto la tesi difensiva e assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui