Chiede verità sul destino riservato alla sorella. Ed è diretto sin dalle prime parole: «Ditemi che fine ha fatto. Se è viva o se è morta. Se è in balìa di qualcuno, se si è allontanata volontariamente, se è sotto minaccia e in che condizioni si trovi. Sono 20 mesi che mia sorella è sparita, unica traccia un contratto con il quale avrebbe venduto (anzi: svenduto) una casa di famiglia, in circostanze decisamente sospette». Esce allo scoperto l’architetto Alfonso Ausilio, libero professionista napoletano che vive e lavora a Roma, nel tentativo di fare luce sullo strano caso che ha riguardato sua sorella. Scomparsa il 15 ottobre del 2022 dall’abitazione romana di famiglia (dove era rimasta ospite per qualche giorno), la signora Caterina Ausilio, 55 anni, non ha fatto ritorno nella sua abitazione napoletana ai Quartieri spagnoli.

Ricordate il caso? Il Mattino se ne è occupato lo scorso 27 dicembre, a partire da un’indagine condotta dalla Procura di Milano. In sintesi, l’ufficio meneghino ha aperto una indagine a partire dall’ultimo atto conoscibile che ha riguardato Caterina Ausilio: siamo tra giugno e luglio del 2023 (quindi una decina di mesi dopo l’avvenuto allontanamento), quando la donna avrebbe sottoscritto un contratto presso uno studio notarile di Milano. Avrebbe infatti venduto la nuda proprietà della casa in via Borgo Pio a Roma (a pochi passi dal Vaticano) per soli 40mila euro, a dispetto di una valutazione di mercato decisamente più alta. Quanto basta a spingere la famiglia della donna, in questo caso rappresentata dall’architetto Ausilio a sporgere denuncia, nella quale – oltre a riassumere i termini di questa storia – vengono messi in fila alcuni sospetti degni di nota. Difeso dal penalista napoletano Francesco Formicola, l’architetto chiede attenzione sul suo caso, nella speranza di poter tutelare in primo luogo il benessere della sorella. Architetto, proviamo a tracciare il profilo di sua sorella Caterina. «È una persona per bene, assolutamente estranea ad aspetti di rilievo penale, che da qualche anno vive situazioni di disagio personale. Non ha mai fatto del male a nessuno. Vede, siamo figli di professionisti napoletani, io vivo a Roma – dove esercito la mia professione – e sono sempre stato in contatto con mia sorella, che vive grazie a rendite di famiglia». Dove abita, o meglio, dove abitava sua sorella? «A Napoli, vico San Matteo ai Quartieri spagnoli. Ha scelto anni fa di andare a vivere ai Quartieri, sulle prime glielo avevo anche sconsigliato perché siamo cresciuti entrambi in una zona più tranquilla della città. Non ha mai avuto problemi nella sua abitazione, tranne qualche incomprensione nell’ultimo periodo». A cosa fa riferimento? «Mi aveva parlato di dissidi con i vicini di casa, ma erano decisamente enfatizzati. Venne a trovarmi a Roma, decisi pertanto di farmi vivo a Napoli, mi accorsi che c’era una falla di acqua riconducibile all’appartamento di mia sorella. Tutto qui. Nulla di catastrofico». Poi che cosa è successo? «Avevo consegnato a mia sorella un telefono cellulare, ma me lo ha lasciato sul letto di casa a Roma, assieme alle chiavi che le avevo consegnato per i suoi spostamenti nella capitale. Da allora è sparita. Era il 15 ottobre del 2022, sono passati venti mesi, mia sorella non c’è più. E sono emerse anche opacità inquietanti». Quali? «Abbiamo trascorso i primi mesi in attesa che mia sorella si rifacesse viva. Vede, sono abituato a un certo comportamento, anche se gli allontanamenti di mia sorella potevano durare al massimo una quindicina di giorni. Fatto sta che dopo un certo periodo di tempo, ho dato ascolto a mia moglie. Abbiamo iniziato a fare ricerche personali, a partire dagli immobili che le sono stati intestati come eredità». Cosa è emerso? «Abbiamo fatto una visura ipotecaria sull’appartamento nel quale vivo con mia moglie, in via Borgo Pio 138, di cui sono usufruttuario. Mia sorella, in seguito ad una pacifica e condivisa distribuzione di beni, detiene la nuda proprietà dell’appartamento romano. O meglio: deteneva». In che senso? «È uno dei punti controversi, legato alla scomparsa di mia sorella, su cui vorrei chiarezza. Vede, è emerso che mia sorella lo scorso giugno avrebbe venduto la sua proprietà a un vicino di casa, qui a Roma. Per 40mila euro, al netto di un bene che ne vale 500mila e che – come nuda proprietà – potrebbe valere almeno 200mila euro». Che avete fatto, dopo questa scoperta? «Ci siamo affidati a un penalista, c’è una denuncia che ha spinto la Procura di Milano ad aprire un fascicolo. Grazie al lavoro di un detective nutriamo non pochi dubbi anche sulla validità del contratto». A cosa fa riferimento? «Temiamo che mia sorella sia stata soggiogata e che non abbia neppure ricevuto i 40mila euro della compravendita. Insomma, quelle carte potrebbero essere fasulle, una montatura collegata alla scomparsa di Caterina». Cosa la spinge a queste conclusioni? «Vede la zona in cui vivo è molto richiesta. Il mercato è saturo, ci sono tante infiltrazioni mafiose. Da cittadino chiedo che venga ascoltato il notaio della presunta compravendita, ma anche il presunto acquirente. Devono dire che sanno di questa storia e che fine ha fatto mia sorella».

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