Nel complesso museale di Villa De Ruggiero a Nocera Superiore è stata inaugurata una mostra di opere di Antonio Salzano e di Gianni Rossi, due artisti con una lunga esperienza creativa, due amici, che presentano una esposizione “a quattro mani”, caratterizzata da una coerenza di linea astrattista e da una pregnanza materica significativa. Sia Antonio Salzano che Gianni Rossi hanno alle spalle un lungo apprendistato nel campo figurativo, sviluppato da Salzano nella direzione del chiarismo e da Rossi nella pratica del cosiddetto “Realismo esistenziale” che ha avuto molto successo soprattutto negli anni ’60 e ’70. In realtà, entrambi gli artisti hanno successivamente intrapreso la strada dell’astrattismo, costruendo l’immagine sulla tela attraverso la definizione di precisi telai compositivi che strutturano campiture e perimetrazioni lineari razionalmente concepite e prodotte. Non solo linee e campiture che definiscono la distribuzione delle loro composizioni, ma anche le masse cromatiche caratterizzate da stesure piene e corpose in cui la materia lascia percepire la robustezza dell’espressione, che rimane un po’ intrappolata nell’opera di Salzano, mentre si diffonde in ispessimenti più densi in quella di Gianni Rossi. Siamo chiaramente di fronte a due aspetti estremamente coerenti e compatti di una ricerca astrattista vivificata dall’entusiasmo espressivo che potrebbe anche far valutare l’opera di questi due artisti in chiave propriamente “informale”, se non fosse per l’imperio geometrico che ci fa capire che l’impulso esistenziale, proprio dell’Informale, sebbene affermato nella densità del tratto, viene poi disatteso nella composizione dell’immagine, caratterizzata da una sensibilità normativa, come abbiamo detto, di netta formulazione geometrica.

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