Un’altra giornata difficile si è conclusa al pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Il sovraffollamento, che ormai persiste da diverse settimane, non sembra trovare una soluzione immediata. Il manager Renato Pizzuti ha dichiarato che non ci sono soluzioni immediate disponibili. Ieri, a metà mattinata, c’erano già 45 pazienti nel reparto diretto da Antonino Maffei e altri 5 in attesa. Una donna, in condizioni critiche a causa del Covid, ha dovuto aspettare oltre 110 ore prima di essere trasferita in corsia. Ma non è l’unico caso, molti pazienti continuano a rimanere per troppi giorni prima di essere ricoverati. In queste ultime ore, si è registrato un aumento dei casi di polmonite da virus influenzale e un aumento degli accessi nell’area Covid. Nei primi dieci giorni di gennaio, sono passate oltre 1300 persone al triage. Questa situazione esplosiva mette a rischio sia i pazienti che il personale medico e infermieristico. Nonostante gli appelli delle parti sociali, che hanno chiesto alla direzione strategica di prendere provvedimenti urgenti, finora non è stato fatto nulla.

Tuttavia, qualcosa si sta muovendo per quanto riguarda la sicurezza, una questione che riguarda da vicino il pronto soccorso, spesso teatro di episodi di violenza. L’ultimo caso si è verificato nel reparto di Medicina generale, con l’aggressione e le minacce di morte da parte di un parente di un paziente a due infermiere e un operatore socio-sanitario. Ieri, durante un incontro sulla sicurezza e l’ordine pubblico in Prefettura, al quale hanno partecipato Pizzuti e la responsabile del 118 Rosaria Bruno, il prefetto Paola Spena ha sottolineato l’importanza di garantire la massima attenzione da parte delle forze dell’ordine per la sicurezza dei presidi presenti sul territorio, in particolare dell’ospedale Moscati, che rientra tra gli obiettivi sensibili della provincia secondo il Piano coordinato di controllo del territorio. Inoltre, è stato annunciato che il posto di polizia sarà trasferito all’interno del pronto soccorso a breve.

Tuttavia, il prefetto Spena non ha accettato la richiesta del manager Pizzuti di istituire un drappello attivo 24 ore su 24. Ha invece evidenziato la necessità di adottare misure organizzative per ridurre gli episodi di conflitto con gli utenti e ha assicurato che le forze dell’ordine prolungheranno l’orario dei turni dei servizi.

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