Droga importata dall’estero grazie alle chat criptate Sky Ecc ed Encrochat per rifornire le piazze di spaccio del Napoletano. E uno degli arrestati si era fatto tatuare le iniziali dei narcotrafficanti.

Le autorità hanno scoperto che Bruno Carbone, braccio destro del boss dei Van Gogh Raffaele Imperiale, gestiva il traffico di droga da Dubai utilizzando le chat criptate Encrochat, che sono state scoperte dall’Antimafia durante le indagini per la cattura di due narcotrafficanti latitanti negli Emirati Arabi.

I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno ricostruito la vicenda nel corso dell’inchiesta sull’importazione di cocaina dall’Olanda e dalla Spagna. Secondo l’Antimafia, Vincenzo Della Monica distribuiva la droga all’ingrosso, gestendo gli ordini di Carbone da Marano e San Giovanni a Teduccio. I carichi di droga venivano poi distribuiti a Scampia, Parco Verde di Caivano, Marianella, la Cisternina di Castello di Cisterna, Secondigliano, Giugliano e Marigliano.

A finanziare l’organizzazione, con un ruolo anche di cassiere, c’era il fratello Salvatore Della Monica, con un ruolo apicale per Michele Nacca. Un altro gruppo coinvolto negli affari sarebbe collegato a Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese.

Le indagini, iniziate nel 2017 per arrivare alla cattura di Carbone, hanno permesso di scoprire il nickname “biaste” utilizzato sulle chat criptate, con cui comunicava anche con sua madre durante il periodo di latitanza a Dubai. Durante la sua collaborazione, Carbone ha riferito che Nacca si era fatto tatuare dietro la schiena le iniziali I, M e C, in segno di fedeltà ad Imperiale, Mauriello e Carbone, i tre potenti narcotrafficanti.

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