I narcos importavano droga dall’Olanda e dalla Spagna utilizzando corrieri che avevano auto con nascondigli sofisticati. La cocaina era marchiata con il nome “Chapo” o con i marchi Infinito e Amnesia.

La gestione del traffico di droga era nelle mani dei clan di Marano e Secondigliano. Uno dei gruppi era guidato da Vincenzo Della Monica, che utilizzava anche un’ambulanza per trasportare la droga senza destare sospetti. L’autista dell’ambulanza si vestiva come un soccorritore del 118 e indossava una mascherina per coprire il volto.

Gli spostamenti dell’ambulanza non destavano sospetti perché vicino c’era un deposito della Croce Italia Flegrea. L’utilizzo dell’ambulanza per trasportare la droga era un trucco ben noto a uno dei capi del gruppo, Vincenzo Della Monica. Dalle indagini è emerso che Della Monica aveva ipotizzato di utilizzare l’ambulanza per mettere al sicuro la droga e portarla nei luoghi stabiliti dal gruppo criminale.

L’altro gruppo era guidato da Simone Bartiromo, Roberto Merolla e Giovanni Cortese. Il narcotrafficante Bruno Carbone, arrestato a Dubai nel novembre 2022, era il referente internazionale dei due gruppi.

I due gruppi si occupavano di importare grandi quantità di cocaina e hashish dall’Olanda e dalla Spagna. La droga veniva poi trasportata in Italia in vari modi, tra cui l’utilizzo di un’ambulanza.

Una volta in Italia, la droga veniva distribuita nelle piazze di spaccio di Napoli e dell’hinterland, come il Parco verde di Caivano, Scampia, Marianella, Castello di Cisterna, Rione 2019, Parco della 99 all’interno del Rione Terra a Pozzuoli e settimanalmente anche a Taranto.

Le indagini dei carabinieri sono iniziate nel 2022 e hanno permesso di ricostruire l’intera filiera del traffico internazionale di droga.

Gli investigatori hanno utilizzato tecniche investigative tradizionali e innovative, come il monitoraggio delle app di messaggistica criptate.

In particolare, hanno monitorato le conversazioni di Bruno Carbone, che utilizzava l’app di messaggistica Encrochat con il nickname “Biaste”. In quelle chat, gli indagati avevano anche discusso della necessità di sbarazzarsi di un carico di droga “adidas” e “777” perché non di altissima qualità.

Le misure cautelari eseguite dai carabinieri sono state le seguenti: 12 arresti in carcere, 14 arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora. Tra gli arrestati ci sono anche i due capi dei gruppi criminali, Vincenzo Della Monica e Simone Bartiromo.

Le indagini hanno coinvolto numerosi indagati, tra cui Francesco Addamiano, Giuseppe Alfano, Loredana Ascolese, Antonio Bellanova, Mariano Bonavolta, Luca Bubbico, Luigi Carandente Tartaglia, Bruno Carbone, Daniele Carillo, CELA ISAT, Giovanni Cortese, Errico D’Ambrosio, Antonio Delle Donne, Alfredo Della Monica, Daniela Della Monica, Salvatore Della Monica, Vincenzo Della Monica, Raffaele De Sica, Nicola Di Casola, Carlo Esposito, Samuel Flocco, Domenico Fontana, Kevin Kurti, Vincenzo Iannone, Giuseppe Mazzaccaro, Roberto Merolla, Michele Nacca, Alessio Norato, Antonio Pagliarani, Antonio Pinto, Emanuele Pisa.

Queste sono solo alcune delle persone coinvolte nell’operazione. Le indagini sono ancora in corso e si spera che portino alla sconfitta di questi pericolosi narcotrafficanti.

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