Questa volta mi addentrerò in un argomento piuttosto pesante perché parlerò di sesso. Lo faccio perché ho appreso da un sondaggio che le nuove generazioni iniziano a fare sesso già a 13 anni. Inevitabilmente, essendo ormai passato da un po’ di tempo da quell’età, mi sono ritrovato a pensare alle turbolenze dei miei tredici anni.

Ricordo che un bel giorno mio fratello Gigi mi disse: “Vestiti bene, stasera esci con me”. Rimasi sbalordito perché non mi era mai capitato. Io avevo tredici anni e lui diciassette, quindi “se la faceva” con amici della sua età. Verso le sette di sera si assicurò che indossassi una maglietta pulita, mi sistemò anche la riga dei capelli e uscimmo in una fredda sera di novembre.

Appena fuori casa, una folata di vento scompigliò di nuovo i miei capelli. Mi avvolsi nel mio corto cappotto, mentre il freddo gelido avvolgeva le mie gambe scoperte. La strada era deserta, tranne per alcuni passanti che la percorrevano velocemente. I pochi lampioni, mossi dal vento, gettavano ombre inquietanti tutt’intorno.

Entrammo in un palazzo e ci dirigemmo nel sottoscala. Chiesi a mio fratello cosa dovessimo fare in quel posto quasi buio e desolato. Alla fine si decise a parlare e mi disse che a breve sarebbero arrivate due ragazze e che io avrei dovuto osservarlo e fare con una ragazza quello che lui avrebbe fatto con l’altra. Stavo per ribattere quando due ombre furtive si stagliarono sotto l’ampio arco del sottoscala. Le riconobbi: una era Carmelina, una ragazza che abitava due porte dopo la nostra, l’altra era Maria, una ragazza che abitava nel nostro stesso palazzo.

Gigi attrasse a sé la ragazza, la baciò sulle guance e la spinse dolcemente contro un pilastro. Io e Maria eravamo fermi lì come due stoccafissi. Maria prese la mia mano, io la baciai sulle guance e la feci avvicinare all’altro pilastro. Finalmente Maria parlò e mi confidò che da tempo desiderava vedermi. Mi svelò che, essendo lei a fare da tramite con Carmelina, consegnandole i bigliettini che Gigi le inviava quando le aveva chiesto di dire a Carmela che desiderava incontrarla, Maria gli aveva imposto di portare anche me altrimenti non si sarebbe fatto niente. Ecco spiegato perché ero uscito con mio fratello!

Guardai Maria con attenzione, era davvero carina. Glielo dissi e lei, come risposta, mi attirò a sé e mi baciò sulla bocca. Mi piacque e lo feci anch’io. Poi mi ricordai dei consigli di mio fratello, mi girai a guardarli. Il cappottino di Carmelina era aperto, la camicetta era sbottonata e i seni scoperti venivano accarezzati da Gigi. Allora mi avvicinai ancora di più a Maria e la abbracciai. Un leggero calore proveniente dal suo golfino di lana mi avvolse completamente. Guardai ancora una volta mio fratello e poi, senza rendermene conto, aprii il golfino di Maria, le sbottonai la camicetta e, con mani tremanti, le tirai fuori un seno giovane e sodo e lo racchiusi tra le mie mani, suscitando in me turbamenti mai provati. Dio, quel seno era caldo e morbido! Stavo per tirarle fuori anche l’altro seno quando Maria mi sfuggì tra le braccia, chiamò Carmelina ed insieme scapparono via ridendo.

Tornato a casa, mi spogliai e andai a letto senza voglia di mangiare. Al buio, sotto le coperte, mi accarezzavo il viso con l’incavo della mano, ancora caldo del seno di Maria. Tempi belli di una volta! Alla prossima. Ah, dimenticavo: venerdì 19 alle 18.30, nella Villa Bruno di San Giorgio a Cremano, presenterò il mio libro “Nennella la figlia del diavolo”. Saranno presenti il Sindaco Giorgio Zinno, l’Assessore alla Cultura Pietro De Martino, Nino Daniele, già Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, e la Cantantessa Barbara Lombardi.

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