Il busto di Mussolini ritrovato in una stanza dell’ospedale Cardarelli di Napoli continua a suscitare polemiche. Il deputato di Avs, Francesco Borrelli, ha presentato nuove testimonianze sulla vicenda. Nel frattempo, è stata avviata un’inchiesta interna all’ospedale. Gli addetti del Servizio Ispettivo Amministrativo si sono recati nella stanza in questione, ma non hanno trovato il materiale fotografato il giorno precedente, ovvero il busto e un calendario del 2021 con Mussolini in copertina e il motto fascista “memento audere semper”. Secondo la direzione del reparto, questi oggetti sono stati rimossi durante la giornata. Il Servizio Ispettivo dell’azienda sta acquisendo elementi probatori e dichiarazioni dal personale del reparto per stabilire chi abbia collocato gli oggetti nella stanza, se la stanza fosse destinata solo al personale o anche ai pazienti e da quanto tempo il materiale fosse presente. La relazione degli ispettori sarà completata nei prossimi giorni e verrà inviata all’ufficio provvedimenti disciplinari e all’ufficio legale aziendale per valutare se siano state violate le norme e il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il primario del reparto, Carmine Antropoli, assente per ferie, ha spiegato che il busto sarebbe stato temporaneamente collocato nella stanza da un medico in attesa di portarlo a casa al termine del turno. Tuttavia, alcune testimonianze raccolte da Borrelli sostengono che le foto del busto del duce circolino sui social e su gruppi di WhatsApp già dal 2019. “Ci sono dichiarazioni contrastanti. Qualcuno sta mentendo”, afferma Borrelli, aggiungendo che è necessario scoprire la verità. La direzione dell’ospedale è stata invitata a verificare se il busto sia presente nella stanza dal 2019 e, in tal caso, prendere provvedimenti. Non si può permettere l’apologia del fascismo nelle strutture pubbliche.