Il Governo italiano sta valutando l’introduzione di uno scudo penale per i medici, ma l’associazione Codici si oppone fermamente a questa decisione. Secondo il Segretario Nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, l’attenzione è sempre rivolta al personale sanitario, mentre i pazienti vengono trascurati o addirittura ignorati. Ogni giorno si sentono storie di malasanità, con morti tragiche e famiglie che piangono la perdita improvvisa dei propri cari senza sapere cosa sia successo. Inoltre, ci sono casi di diagnosi sbagliate. Secondo Codici, sono i cittadini che hanno bisogno di uno scudo, considerando la situazione critica della sanità in Italia. Ci sono strutture con lacune preoccupanti, liste di attesa sempre più lunghe e soccorsi che arrivano in ritardo o senza il personale adeguato. I casi di malasanità sono all’ordine del giorno. Pochi giorni fa, a Roma, un uomo di quarant’anni è morto dopo aver fatto una visita al Pronto Soccorso per un mal di gola. È questa una situazione normale? Codici è parte civile in un processo ad Agrigento per la morte di una donna a causa della malaria, che è stata diagnosticata troppo tardi nonostante avesse segnalato di essere appena tornata da un viaggio in Africa. Questi sono solo alcuni degli episodi drammatici su cui Codici è intervenuta di recente. Inoltre, Codici critica la propaganda delle cause spesso archiviate, sottolineando che è necessario leggere le sentenze, come quelle legate alla pandemia, per comprendere la situazione. Codici ritiene che riproporre lo schema attuato per il Covid con lo scudo penale sia un errore, poiché le responsabilità chiare ed evidenti sono state già archiviate. Ancora una volta, si pensa ai medici mettendo in secondo piano i cittadini.