Arresti domiciliari a Napoli per tre membri di Casapound accusati di aggressione e rapina
Tre membri di Casapound a Napoli sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre a un quarto è stato notificato un divieto di dimora, in seguito a un’ordinanza cautelare eseguita dagli agenti della polizia di Stato di Napoli con il supporto della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Gli indagati, appartenenti al comitato provinciale di Napoli di Casapound – Sezione Berta, sono accusati di aver aggredito e minacciato un uomo di 44 anni la sera del 12 ottobre scorso nel quartiere Vomero, sottraendogli un giubbotto con un logo antifascista.
Coloro che sono stati posti agli arresti domiciliari sono Vittorio Acuto, Paolo Primerano e Taras Buha, tutti membri di Casapound Napoli, mentre Roberto Acuto, segretario napoletano di Cpi, è stato soggetto a divieto di dimora. La vittima, Roberto Tarallo, aveva denunciato pubblicamente l’aggressione il 12 ottobre.
Le indagini, condotte dalla Digos di Napoli insieme al personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinate dalla sezione Antiterrorismo della Procura partenopea, hanno identificato i quattro membri di Casapound, comitato provinciale di Napoli, Sezione Berta, presumibilmente coinvolti nell’aggressione. Sono accusati di rapina, violenza privata, danneggiamento, detenzione di armi e ricettazione.
Nell’aggressione, gli aggressori hanno causato un grave trauma cranico alla vittima con calci e pugni alla testa, sotto la minaccia di un coltello, per poi sottrargli il giubbotto. La prognosi è stata di 20 giorni. Grazie alle testimonianze e alle telecamere del quartiere Vomero, i quattro sospettati sono stati identificati.
L’indagine, condotta dalla Digos della Questura di Napoli e coordinata dalla Procura partenopea – gruppo antiterrorismo, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione e di individuare gli indagati attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza. La perquisizione personale e domiciliare è stata estesa anche a un altro membro di Casapound, coinvolto marginalmente nell’episodio. La Procura ha emesso un decreto di perquisizione della sede napoletana di Casapound.
Gli esponenti di Casapound sono anche accusati di aver agito con l’aggravante della “discriminazione nazionalista” per favorire il movimento. La vittima, Roberto Tarallo, è stato attaccato e derubato perché indossava un giubbotto con il simbolo di Azione Antifascista.