Rissa a Santa Maria Capua Vetere: 5 arrestati per tentato omicidio e lesioni gravissime
Cinque persone sono state arrestate per tentato omicidio e lesioni gravissime a seguito di una rissa avvenuta il 24 dicembre 2023 in Piazza Adriano, di fronte all’Anfiteatro Romano di Santa Maria Capua Vetere.
Dinanzi al giudice Alessandra Grammatica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Massimiliano Barbato, 23 anni; Giovanni Barracano, 24 anni; Cristian D’Ambrosio, 22 anni; Antonio Pio Salemme, 20 anni; Joussef Majaoiu, 20 anni, hanno reso spontanee dichiarazioni fornendo dettagli sulla dinamica della rissa.
Secondo quanto raccontato dagli indagati, la rissa è iniziata a seguito di una zuffa tra Vittorio Merola, un 19enne di Santa Maria Capua Vetere, e i due fratelli albanesi. Merola ha avuto un alterco con E.M., 20 anni, per poi rientrare nel locale Juiss in cui erano in corso i festeggiamenti con i suoi amici, che sono poi stati raggiunti dai due fratelli albanesi. Merola si è rifiutato di discutere con loro e, complice l’alcol, ha preso una bottiglia di spumante e l’ha spaccata in testa a E.M., dando il via alla rissa che si è poi spostata all’esterno del locale.
Antonio Pio Salemme ha ammesso di aver preso parte alla rissa “perché ha seguito l’amico Merola” e di aver sferrato calci e pugni, ma di essere scappato via prima che il 16enne cadessero a terra.
Anche Cristian D’Ambrosio ha chiarito di essere stato aggredito dal 16enne e di essere stato coinvolto in una colluttazione, durante la quale sono volate sedie, finendo addosso a lui. Dopo essere stato scaraventato a terra, si è rialzato e ha colpito D.M. al gluteo.
Giovanni Barracano ha affermato che la rissa è iniziata perché Merola è stato istigato dai due fratelli albanesi e che ha partecipato per difendersi, sferrando calci e pugni.
Anche Barbato e Majaoiu hanno confermato la dinamica della rissa, nata su iniziativa delle due vittime. Gli indagati hanno dichiarato all’unanimità di non essere in possesso di un coltello e di non averlo mai visto né utilizzato.
Secondo gli inquirenti, la rissa è iniziata all’interno del bar Juiss intorno alle 18:30 del 24 dicembre, durante i festeggiamenti. La violenza è presto diventata estrema, con i due fratelli albanesi colpiti selvaggiamente con calci, pugni e una sedia utilizzata come arma. Il 16enne è stato colpito al torace almeno 4 volte con un “oggetto di punta e taglio”.
Il primo ad essere individuato è stato Vittorio Merola, che ha identificato i suoi compagni di rissa dopo aver visionato i filmati. Tra gli indagati c’è anche un sesto ragazzo, O.G., un tunisino di 20 anni.
Il sostituto procuratore Armando Bosso ha contestato ai 5 indagati l’aggravante dei futili motivi, ma questa è stata esclusa dal giudice.