Il piccolo Silvio è nato con grande fretta. Non poteva aspettare l’arrivo dell’ambulanza, quindi è stato il papà Amedeo ad aiutare la mamma Lisa nel parto. È nato alle tre di notte del 17 gennaio, nel bagno di casa, tra i boschi di Vibonati. La gravidanza era prevista per quel giorno, ma la giovane donna, già madre di un altro bambino, non aveva sentito la necessità di andare in ospedale. Improvvisamente, sono iniziate le contrazioni e il piccolo voleva uscire. Il padre si è improvvisato ostetrico e in venti minuti ha completato il parto, espellendo anche la placenta.

Nel frattempo, è arrivata l’ambulanza che ha trasferito la mamma e il neonato, che pesava oltre tre chili, all’ospedale di Sapri. Entrambi stanno bene e presto saranno dimessi. La coppia è conosciuta per la loro attività ricettiva e di ristorazione, in cui vivono, ospitano e producono cibo e benessere senza seguire modelli di sviluppo convenzionali. Il parto in casa è stato un altro atto d’amore per le loro radici.

Amedeo Trezza, il papà “ostetrico per caso”, sollecita le istituzioni locali a impegnarsi nel mantenimento e nel potenziamento dei servizi sanitari essenziali nelle aree rurali, necessari per evitare lo spopolamento. Si chiede cosa sarebbe successo alla sua compagna in caso di complicazioni. Il papà spera che la sua testimonianza possa contribuire ad evitare la chiusura del reparto di maternità.

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