“Le quattro giornate? Tutte stronzate”. Questa è la scritta che ha indignato la città di Napoli, un oltraggio grave alla storia e ai morti della resistenza partigiana. La scritta, che porta la firma degli attivisti della sezione Berta e di Casapound, è apparsa su un muro in pieno centro città, lungo il Real Orto Botanico in via Michele Tenore. Questo è un vero e proprio insulto ai martiri e agli eroi di Napoli che, per la seconda volta in due mesi, è stato cancellato con della vernice bianca per volontà del sindaco Gaetano Manfredi.

Questa decisione è stata presa mentre è ancora fresca la vicenda del fotoreporter aggredito al Vomero: solo tre giorni fa, tre membri della sezione Berta sono stati arrestati con l’accusa di aver picchiato l’uomo solo perché indossava un giubbotto con una scritta antifascista. È un clima sociale tutto tranne che tranquillo alla vigilia di un altro importante evento per i seguaci dell’estrema destra: oggi alle 18 si terrà la “festa del tesseramento” di Casapound, proprio in via Foria.

Ma andiamo con ordine, partendo dalle scritte cancellate ieri dai lavoratori della Napoli Servizi. La zona intorno alla sezione Berta è piena di slogan e frasi che fanno riferimento a Casapound e alla sezione stessa. Muri vandalizzati in tutta la parte bassa di via Foria e nelle stradine che portano alla zona dei “Miracoli”. Se il vandalismo con scritte legate ai movimenti di estrema destra è ormai all’ordine del giorno in questa zona, ciò che ha suscitato l’indignazione dei passanti e dei residenti è la scritta che insulta le Quattro giornate di Napoli. Questo è un oltraggio all’insurrezione popolare avvenuta tra il 27 e il 30 novembre 1943, quando Napoli si ribellò all’occupazione delle forze nazifasciste. La scritta, fatta con uno spray nero, è apparsa per la prima volta all’inizio di novembre in via Michele Tenore. Dopo un articolo pubblicato su Il Mattino, la scritta era stata cancellata con della vernice bianca grazie all’intervento del Comune. Tuttavia, alcune settimane dopo, la stessa vergognosa frase è riapparsa, ancora più grande, sfidando lo Stato. Ma il Comune ha risposto ancora una volta. Ieri mattina, su indicazione del sindaco Gaetano Manfredi, i dipendenti della Napoli Servizi hanno nuovamente rimosso la scritta. Sono state coperte anche altre scritte come “Maalox per gli antifà” e un’altra con la firma “Casapound”. È stata un’azione di pulizia, anche se i muri sono rimasti molto sporchi, voluta da Manfredi, che ha dato seguito alle sue dichiarazioni delle scorse ore quando ha commentato gli arresti dei tre membri di Casapound: “Credo che qualsiasi Paese trovi la forza per contrastare gli estremismi. In Italia abbiamo vissuto la stagione del terrorismo, sia rosso che nero, e le forze democratiche del Paese si sono unite senza differenze per difendere la democrazia. Spero che questa unità di intenti continui oggi. Indipendentemente dall’orientamento politico del governo in carica, è necessaria una posizione ferma contro ogni estremismo”.

Poco prima di queste dichiarazioni, sono scattati gli arresti domiciliari per Vittorio Acuto, Paolo Primerano e Taras Buha, tutti membri di Casapound Napoli, mentre Roberto Acuto, segretario napoletano di Cpi, è stato sottoposto al divieto di dimora. I quattro, a seguito delle indagini condotte dalla Digos e coordinate dalla sezione antiterrorismo della Procura di Napoli, sono accusati di aver aggredito Roberto Tarallo, un fotografo che lo scorso 12 ottobre è stato picchiato e rapinato al Vomero perché indossava un giubbotto con il simbolo di Azione Antifascista. Gli aggressori hanno colpito la vittima con calci e pugni alla testa, causandole un grave trauma cranico con una prognosi di 20 giorni, e sotto la minaccia di un coltello gli hanno rubato il giubbotto.

In questo clima si arriva all’appuntamento di oggi alle 18: il tesseramento di Casapound. L’evento si terrà nella sede della sezione Berta in via Foria 169 ed è stato pubblicizzato con numerose locandine attaccate ai muri nelle vicinanze della sede. Anche sui social media viene ricordato con insistenza: “Potrai tesserarti al movimento della tartaruga frecciata (Casapound) che tanto fa arrabbiare i benpensanti”.

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