Poliziotti assolti perché «il fatto non sussiste». Questa è la conclusione dei procedimenti giudiziari che hanno coinvolto nove agenti della polizia Stradale accusati di concussione. Gli imputati, tutti residenti tra Napoli e la provincia, erano stati accusati di essere coinvolti in un giro di mazzette che coinvolgeva imprenditori e i loro autisti, ricattati dagli agenti di pubblica sicurezza. Dopo otto anni di dibattimenti, tutti i poliziotti sono stati assolti e nuovamente riammessi in servizio.

Le indagini nei confronti dei nove poliziotti stradali erano iniziate nel 2015, dopo alcune segnalazioni da parte di imprenditori che lamentavano di aver dovuto dare mazzette agli agenti per evitare multe. La Procura ha quindi disposto delle intercettazioni ambientali con la collocazione di cimici nelle auto di servizio dei poliziotti, al fine di raccogliere prove che avvalorassero le segnalazioni degli imprenditori. Sono stati avviati tre procedimenti giudiziari, divisi tra il tribunale di Napoli, Nola e Napoli nord, ma tutti con l’accusa di richiesta di mazzette di dieci e venti euro per non verbalizzare infrazioni. Gli agenti coinvolti sono stati sospesi dal servizio e, in alcuni casi, sono stati posti agli arresti domiciliari.

“Le accuse mosse dalle Procure sono state meticolosamente smontate e gli agenti sono stati assolti perché il fatto non sussiste”, spiega Silvio Piantanida, legale difensore di alcuni imputati. L’inconsistenza delle deposizioni dei testimoni citati dall’accusa è stato uno degli elementi cardine della difesa. “A Napoli Nord, le accuse mosse da alcuni imprenditori sono state smontate dal difensore che ha dimostrato l’insussistenza dei fatti e l’inattendibilità dei testimoni”, sottolinea Piantanida. Le sentenze che hanno scagionato i poliziotti risalgono a dicembre 2023 e a un secondo provvedimento di qualche settimana fa. Nei fascicoli dei procedimenti è emerso che “l’insussistenza dei fatti contestati è stata il motivo principale dell’assoluzione per gli imputati”, continua Piantanida.

Dopo anni di processi e udienze, l’assoluzione con formula piena ha dimostrato l’innocenza dei poliziotti.

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