Tragedia in mare a largo di Furore: un video potrebbe aiutare gli investigatori nelle indagini. Le riprese sono state effettuate da una telecamera di sicurezza di un albergo, puntata verso il mare. Inoltre, è emerso un altro gozzo sulla stessa rotta del Saint Tropez, l’imbarcazione guidata da Elio Persico, a bordo della quale si trovava la famiglia americana e la giovane manager statunitense Adrienne Vaughan, deceduta a seguito della collisione con il veliero Tortuga.

Le immagini sarebbero molto rilevanti, in quanto riprenderebbero proprio la collisione: il gozzo della Daily Luxury Boat, di proprietà di Beniamino Mellino e Rosa Caputo, attualmente indagati insieme a Persico, sembrerebbe improvvisamente aumentare la velocità fino a raggiungere presumibilmente i venticinque nodi, superando l’altra imbarcazione e prendendo una rotta diversa rispetto alla destinazione prevista, Punta Campanella.

Quando l’altra barca passa lateralmente al Tortuga, il Saint Tropez invece va a sbattere prua contro prua. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero circa 40 secondi tra il momento in cui Persico perde il controllo e la collisione. Questo potrebbe significare che il giovane skipper non era al timone. Tuttavia, il gozzo, attualmente sotto sequestro, non sarebbe dotato di pilota automatico. Secondo le testimonianze del marito e dei figli della vittima, lo skipper stava probabilmente mettendo della musica e avrebbe bloccato il timone con una manopola, senza accorgersi che la sua imbarcazione avrebbe perso la rotta nel tagliare l’onda dell’altra barca.

È importante sottolineare che al momento si tratta solo di ipotesi, anche perché lo skipper continua a dichiarare di non ricordare nulla a distanza di mesi, in quanto ancora sotto choc per quanto accaduto. Un importante elemento per le perizie tecniche è stato il ritrovamento in mare del timone di sinistra che il Saint Tropez aveva perso nella collisione, in quanto si era spezzato l’asse che lo reggeva. Durante le ricerche subacquee, è stato anche ritrovato l’elica, ritenuta compatibile con l’asse rimasto all’interno del gozzo. Tuttavia, l’asse è stato sottoposto a un esame metallografico che ha evidenziato importanti ossidazioni.

Secondo i periti, il gozzo avrebbe già subito importanti lavori nella zona di poppa. È quindi necessario capire se il timone di sinistra si sia rotto prima dell’incidente o durante la collisione. Inoltre, durante il trasporto al porto di Amalfi, il gozzo sarebbe affondato. L’obiettivo è quindi verificare se l’asse ha subito una torsione o una flessione per ricostruire con precisione quanto accaduto.

Oltre all’indagine sulla morte della cittadina americana, la procura di Salerno ha aperto un altro fascicolo per verificare se ci siano state delle manomissioni quando il gozzo era in banchina ad Amalfi. Sarebbero presenti delle telecamere, ma tutto è ancora riservato perché si ipotizza che le targhette identificative del gozzo possano essere state rimosse. Le targhette sono state ritrovate nel folder con numeri di serie e intestazioni diverse. Vi sono sia quelle del Saint Tropez, che dovevano essere affisse come targa, sia quelle di un gozzo gemello, il Capriccio. Gli inquirenti stanno cercando di capire perché le targhe del Capriccio fossero a bordo del Saint Tropez. Sono diverse le ipotesi, ma tutte devono essere attentamente valutate.

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