Nel corso di un’udienza presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il collaboratore di giustizia Benito Natale ha reso delle dichiarazioni riguardo a una tentata estorsione ai danni del titolare di una sala scommesse di Capua. Secondo Natale, era presente in una casa a Grazzanise insieme a Cacciapuoti quando vide arrivare Gianni Morico, il quale avrebbe accompagnato la vittima dal suo aguzzino. Tuttavia, i legali degli imputati hanno eccepito questa ricostruzione dei fatti, sostenendo che la vittima negò il coinvolgimento di Morico nella vicenda.

Durante l’udienza è stato sentito anche il collaboratore di giustizia Roberto Vargas, il quale ha affermato di non conoscere Natale come affiliato del clan dei Casalesi, né di aver mai sentito parlare di Morico nei loro ambienti.

Secondo l’accusa della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Vincenzo Morico, in qualità di produttore e fornitore di pane, avrebbe compiuto atti di illecita concorrenza minacciando un rivenditore di Grazzanise affinché fissasse il prezzo di rivendita del pane acquistato da suo fratello Gianni a un prezzo superiore a un euro. Per rendere più credibile la minaccia, avrebbe strappato via il cartellone pubblicitario delle offerte del pane da una Mercedes Classe A. Gli inquirenti contestano a Gianni Morico di aver accompagnato il titolare di un centro scommesse a Capua vittima di una tentata estorsione ad opera di Cacciapuoti per conto del clan dei Casalesi.

Il processo riprenderà a maggio per la ricognizione di atti e memorie. Nel collegio difensivo sono impegnati diversi avvocati.

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