Il caso dell’appalto per la gestione di rione Terra continua a far parlare di sé. Dopo gli arresti di alcuni soggetti di area Pd, tra cui il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e l’imprenditore Salvatore Musella, è emerso un copione a sfondo umanitario che si intreccia con una serie di ammissioni sconcertanti.
Durante un interrogatorio davanti al giudice Antonio Baldassarre, Musella ha raccontato la storia di un’amicizia pericolosa e senza scrupoli tra lui e Nicola Oddati, politico con diversi incarichi e un passato difficile. Musella ha chiarito che le continue elargizioni di denaro non erano solo per i problemi privati di Oddati, ma anche per le campagne elettorali di alcuni politici in Puglia e in Calabria, tra cui Santoro e Romeo, entrambi del Pd e coinvolti nell’inchiesta.
Oddati, difeso dall’avvocato Paola Balducci e dal penalista Vittorio Giaquinto, ha spiegato come è nato il suo rapporto con Musella. Ha ammesso di aver ricevuto 14mila euro dall’imprenditore e di averli utilizzati per coprire alcune spese personali e per sostenere la sua campagna elettorale. Ha però smentito le accuse di Musella riguardo alla sua disponibilità ad aiutare l’imprenditore in cambio di favori.
Durante l’interrogatorio, il giudice ha evidenziato che le intercettazioni telefoniche non mostrano discrezione o intimità nei confronti di Musella. Inoltre, l’imprenditore ha confermato di aver chiesto l’aiuto di Oddati per entrare in contatto con Palmucci e creare un’associazione di impresa per vincere l’appalto di rione Terra.
L’inchiesta condotta dai pm Stefano Capuano, Immacolata Sica, Amato e Ferrigno si concentra ora sui contatti di Oddati in Puglia e in Calabria. Musella ha ammesso di aver dato dei soldi a Oddati senza chiedere a chi li destinasse, ma ha sottolineato che erano finalizzati alle campagne elettorali dei suoi referenti politici.
La vicenda si fa sempre più complessa e sarà interessante vedere come si svilupperanno le indagini e quali saranno le conseguenze per gli imputati coinvolti.