La sentenza di secondo grado per Marcangelo Fusco, ex sindaco di Ponte, è stata emessa. Nel processo di primo grado, nel mese di aprile del 2018, Fusco era stato condannato dal giudice Polito a un anno di pena sospesa per lesioni colpose. Tuttavia, in appello è stata dichiarata la prescrizione dell’accusa. L’avvocato Vincenzo Sguera ha difeso Fusco durante il processo.
L’incidente in questione è avvenuto il 4 dicembre 2012 lungo la statale 372, nel territorio di Torrecuso. Mentre Fusco stava procedendo in direzione Benevento a bordo della sua Lancia Lybra, si è scontrato con un autoarticolato che viaggiava in direzione opposta, seguito da una Smart. Purtroppo, il conducente della Smart è stato il più colpito dall’incidente, riportando la frattura di una gamba che ha richiesto un intervento chirurgico e una terapia riabilitativa.
La sentenza di secondo grado che ha dichiarato la prescrizione dell’accusa ha sollevato diverse polemiche e discussioni. Alcuni sostengono che la prescrizione sia stata una decisione giusta, mentre altri ritengono che Fusco avrebbe dovuto essere condannato per lesioni colpose. La decisione finale della corte ha comunque stabilito che l’accusa è prescritta e quindi Fusco non sarà condannato per l’incidente.
Questa sentenza ha suscitato un dibattito sulla prescrizione delle accuse e sulla responsabilità dei politici. Alcuni ritengono che i politici debbano essere più responsabili delle proprie azioni, soprattutto quando queste possono causare danni alle persone. Altri, invece, sostengono che la prescrizione sia un diritto fondamentale di ogni cittadino e che non si possa fare un’eccezione per i politici.
In ogni caso, l’incidente avvenuto nel 2012 ha avuto conseguenze gravi per il conducente della Smart, che ha dovuto affrontare un lungo periodo di riabilitazione. La sentenza di secondo grado ha chiuso questa vicenda legale, ma le discussioni sul caso e sulla prescrizione delle accuse continueranno sicuramente.